Fincantieri, la lumaca, il gambero e Batman

Qualche tempo fa è uscito un film di successo, si intitolava “la strategia delle lumache” e dimostrava come, pur andando piano piano, da qualche parte si arriva e l’obiettivo viene raggiunto. Parafrasandolo, nell’ambito delle privatizzazioni questo governo è sicuramente l’esecutivo della strategia del gambero, ossia un passo avanti e innumerevoli indietro. La questione della privatizzazione della Fincantieri è solo l’ultima in ordine cronologico. Una breve cronistoria della vicenda: il 18 luglio il governo si dice soddisfatto per l’accordo raggiunto dopo giorni di estenuante concertazione con le rappresentanze sindacali. Già allora la Fiom aveva annunciato una contrapposizione forte, ma l’esecutivo aveva comunque assicurato che il processo di ricapitalizzazione in Borsa di Fincantieri avrebbe avuto inizio ad ottobre. Passa l’estate e porta tempesta. Nel Dpef in discussione al Senato, Rifondazione comunista e Diliberto appoggiano la protesta della Fiom e pongono il veto alla privatizzazione. Quello che sconvolge è che il Dpef è firmato anche da Anna Finocchiaro e da esponenti del futuro Pd. In sostanza, il Parlamento smentisce Palazzo Chigi e appoggia il sindacato estremista, la Fiom, che con i suoi veti – come quello sul welfare di poche settimane fa – continua a tenere in scacco l’esecutivo e a condizionare pesantemente il futuro economico del paese. Veti gridati e appoggiati in Parlamento da senatori che si dicono moderati…il governo è attaccato su tutti i fronti…ci chiediamo se esista una strategia di Batman a questo punto, perché solo un supereroe potrebbe salvarci.