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Nucleare, le lezioni di Veronesi e del Giappone

Qualcosa sta cominciando a muoversi sul nucleare. Primi timidi interventi iniziano ad apparire su qualche quotidiano, nonostante sia passata sotto silenzio la notizia della bocciatura della risoluzione dell’Udc per la riattivazione del programma in Italia. Abbiamo apprezzato le parole di Umberto Veronesi su Repubblica di oggi; le sue considerazioni da scienziato e da uomo di buon senso sono ampiamente condivisibili. In Italia la questione del nucleare si deve giocare prima di tutto sul piano culturale. Per troppi anni, dal 1987 in poi, ci hanno imbonito con teorie ecoterroristiche, fino a far credere a molti che il nucleare sia una soluzione “cattiva”, oscura, pericolosa. Basti guardare al risalto che i media danno agli incidenti che capitano nelle varie centrali sparse per il mondo, non da ultimo l’incendio di ieri in un reattore giapponese. Proprio il Giappone, però, con le sue 56 centrali nucleari e con un programma che è partito nel lontano 1966, si propone come esempio di un nucleare efficace, efficiente e sicuro. Sono 9 gli incidenti capitati nella storia dell’energia atomica della terra del sol levante e solo 2 sono stati realmente gravi e hanno comportato la morte di dieci persone. L’incidente di ieri, esattamente come quello del luglio scorso, non ha comportato alcun pericolo per la salute e la vita dei cittadini nipponici, dal momento che si è trattato di corti circuiti dovuti alle recenti scosse sismiche sul territorio giapponese. La grancassa dell’informazione ha però cominciato a ballare il solito rap della “tragedia sfiorata”. Ma non è andata così. Il nucleare ha permesso al Giappone di sganciarsi dalla dipendenza energetica nei confronti dei paesi mediorientali esportatori di petrolio e, allo stesso tempo, di ridurre le emissioni di anidride carbonica rispettando i tetti fissati dal protocollo di Kyoto. Il nucleare non è il nemico numero uno dell’ambiente e questo l’impero del sol levante lo ha dimostrato pienamente, nonostante sia proprio il paese che, a causa delle bombe di Hiroshima e Nagasaki, ha pagato maggiormente per il “cattivo” utilizzo dell’energia atomica. Ma, si sa, i giapponesi sono un popolo di buon senso, proprio come lo sono Veronesi e tutti coloro che stanno cercando di smarcare qui da noi il tema del nucleare dal suo atavico tabù.

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