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Sarkozy e le testate alla Zidane

Di am

In un momento in cui praticamente chiunque raccoglie firme per qualsiasi cosa, pensiamo che potrebbe essere cosa buona e giusta promuovere una raccolta per dare la cittadinanza italiana al presidente francese Nicolas Sarkozy o, in alternativa, proporre per lui una laurea honoris causa in “buongoverno” (sempre che Mussi non se la prenda e la blocchi!). Incurante dei sondaggi che danno la sua popolarità in discesa (in realtà può contare sempre su un saldissimo 61% di consensi), Sarkò ha fatto ieri quello che nessuno aveva mai osato fare nella storia della V repubblica francese: ha toccato – e stoccato – gli interessi della casta dei privilegiati per eccellenza: i dipendenti pubblici. Gli stessi che avevano goduto dell’era Jospin, prodiga di assunzioni a peso d’oro e di aumenti salariali inspiegabili, oggi si trovano tagliati di 22.700 unità, e le forbici saranno usate ancora. I conti pubblici francesi hanno bisogno di essere sanati e la strada dell’austerity è quella da seguire. Via, dunque, un funzionario ogni due in pensione, soprattutto nei ministeri di Difesa e Pubblica Istruzione. Fillon ghigna e gli impiegati pubblici assistono tramortiti. Sarkò non promette più, ora agisce e mette in pratica giorno dopo giorno tutto quello su cui si era impegnato durante la campagna elettorale. Ricorda un altro francese, un fuoriclasse del calcio, famoso per la sua caparbietà (e le testate) e la sua incredibile tenacia. Se Sarkozy sapesse tirare anche le punizioni come Zizou Zidane, potremmo proporlo a Berlusconi per il Milan, gli costerebbe quanto Kakà…e quindi meno di un comune parlamentare italiano, sarebbe un ottimo affare!


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