La compattezza granitica di Forza Italia è da ieri meno proverbiale. Ferdinando Adornato lancia la sua ‘corrente’, anche se non la chiama così, e propone di unire tutti i vari circoli, da quelli di Dell’Utri a quelli della Brambilla, in un’unica “rete delle libertà”, base ineludibile per la prossima costruzione di un partito dei moderati. Ma dice anche altro Adornato, e cioè che al momento la Cdl è pronta per vincere ma non lo è affatto per governare. Il fatto che ormai Prodi sia un dead man walking non lascia tranquillo l’ideologo di Forza Italia che si preoccupa di una mancanza di programma e di una visione comune tra i moderati per il “buongoverno” del paese. La preoccupazione di Adornato, da sempre un fine “traduttore” degli umori politici del paese, è certamente condivisibile, così come un plauso va al suo tentativo di portare il dibattito sulla nascitura casa dei moderati, idea alla quale lavora da anni, molto prima che qualcuno cominciasse a parlare di Pd. Tuttavia, è sempre Berlusconi il nodo di tutto. Il Cav. è uomo pratico – si sa – e la situazione la conosce a fondo. Non si vuole porre adesso che è all’opposizione il problema del futuro governo. Ha, dunque, scelto di procedere step-by-step, secondo una strategia taoista del “qui e ora”. Prima si pensi alle elezioni, poi a vincerle e infine si porrà la questione su come governare. Che piaccia o meno ad Adornato, questa sembra la linea zen del leader di Forza Italia e, quindi, della Cdl…
Cdl, primum vincere?
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