Evidentemente non paghi della figuraccia rimediata durante i giorni della conferenza sul clima del mese scorso, in cui le aperture dei maggiori quotidiani erano dedicate più o meno interamente a dirci che morte avremmo fatto (tra slavine,tsunami, tornadi e carestie) e, soprattutto, che questa sarebbe giunta a breve, onde poi scoprire che le loro fonti erano nè più nè meno valide delle figurine Panini, oggi il Corsera insiste. Tocca a Mario Porqueddu che afferma che “Da ieri la terra è in debito ambientale”. Occhio signori, non da stamattina subito dopo colazione, non da l’altroieri per vivacizzare il sabato del villaggio, no, da ieri…pare sia l’unico dato “preciso” dell’articolo. Indubbiamente i consumi superano le risorse. E’ aria fritta, lo sappiamo tutti da tanto e non solo da ieri, ma qualche volta serve un titololone per riportare l’attenzione sull’argomento. Anche questo andrebbe bene, d’altronde anche il Corsera tira la carretta e deve rimepire le sue pagine. Tuttavia, leggere un intero articolone basato su due uniche fonti, ossia un rapporto del “Network mondiale dell’impronta ecologica” e di uno scienziato (?) americano del Wwf, lascia un po’ perplessi. Soprattutto quando poi lo stesso Porqueddu ammette (almeno questo), che nè gli Stati uniti nè le Nazioni unite utilizzano il “metodo dell’impronta per calcolare l’incidenza dei consumi sull’ambiente”, essendo un metodo molto poco scientificio, ovvero non potendosene ricavare “certezze” su cui poter sviluppare “strategie di reazione”. Ma allora, di cosa stiamo parlando? E soprattutto, di cosa sta scrivendo Porqueddu? L’unico temine che ci viene in mente al momento è: “fuffa”. Fermo restando che voi lettori siete liberissimi di scatenare la vostra fantasia e trovarne altri che attagliano di più.
Il Corsera come un Pecoraro qualsiasi
Di