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Lerner: infedele fuori e “bastardo” dentro

Di am

Era nell’aria sin dalle sue ultime esternazioni smaccatamente anti-veltroniane e oggi Gad Lerner ha pensato bene di ravvivare la campagna elettorale del PdV, ossia del Partito democratico nato vecchio per numeri, facce e idee. Si definisce “un bastardo per il partito democratico” nel sottotitolo del suo blog (www.gadlerner.net) e appoggia in maniera incondizionata la Bindi, come solo un cavaliere d’altri tempi potrebbe fare con l’unica candidata donna dell’intera kermesse. Dicevamo che era nell’aria. Lerner aveva già punzecchiato il cinematografico Walter quando questi aveva proposto un Amministratore unico per la Rai, onde evitare la vergognosa lottizzazione della radiotelevisione italiana. L’afflato moralizzatore di Veltroni era stato smorzato alla velocità della luce proprio da Lerner, che è stato direttore del Tg1 e che da tempo va parlando di “strani” bigliettini bianchi per i raccomandati che passano di mano in mano a Viale Mazzini. Il giornalista “infedele” lo aveva prontamente rintuzzato: “Ma come Walter? Ma dove eri quando anche il tuo partito bussava a poltrone all’interno della Rai?”. E’ stata la domandina semplice semplice alla quale Veltroni non ha ritenuto di dover rispondere. Chissà adesso se e come risponderà, a fronte della candidatura di Gad Lerner nel collegio 1 di Milano per la lista della valchiria Rosy. Ammetterà la sua “egemonia” culturale? Ammetterà di rincorrere in uno slancio pateticamente imitativo l’ombra di Berlusconi per allargare sempre più la base del suo consenso (non da ultima la boutade di pessimo gusto nei confronti di Veronica Lario)? Dubitiamo fortemente. Hollywood ci regala nel caso di Veltroni una frase a suggello della sua intera politica, tratta da uno dei più bei film d’azione mai girati, ossia Gli Intoccabili: “tutto chiacchiere e distintivo”. Poche parole che descrivono però alla perfezione il Sindaco di Roma; il suo programma, le sue idee, i vari tagli dei nastri alle varie feste del cinema in giro per l’Italia. Bastano queste quattro parole. Intanto l’infedele Gad gongola e ne ha ben donde. In bocca al lupo Gad!

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