Dopo le nostre recenti vicende economiche, non da ultima l’intricata matrioska della Telecom, ci si continua ad interrogare su come ridare trasparenza al mercato. Ottima l’idea di Luigi Spaventa, che propone un sistema all’inglese per disencintivare la corsa alle scatole cinesi. Il vero problema, però, rimane sempre lo stesso, ossia “chi controlla i controllori”? L’imposizione di divieti non risolverà la questione, forse sarebbe più utile aprire il capitalismo con un meccanismo morbido alla inglese, e infatti in Gran Bretagna non ci sono piramide improduttive. Già, ma tutte queste belle parole da noi resteranno tali. Se il sistema politico presenta, infatti, un alto tasso di confusione e di “precarietà”, come possiamo immaginare che riesca a dare regole certe ad un mercato che è ormai privo di qualsiasi controllo nelle sue derive più oscure?
Niente piramidi a casa della Regina
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