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Sarkozy santo subito?

Di am

E’ davvero incredibile come l’attivismo e l’efficacia di una buona politica disturbi quanti invece sono abituati a sguazzare nello stagno delle cose nostrane, dove sembra che si muova qualcosa e poi ci si accorge che è solo una sensazione da fase REM. Sulla Repubblica di oggi l’ottimo Bernardo Valli, non sapendo più a cosa attaccarsi per sminuire la portata del cambiamento francese che vede come capofila Nicolas Sarkozy, si aggrappa addirittura alle parole dei gesuiti del mensile d’oltralpe “Etudes” e condanna “l’ubiquità” del presidente, onnipresente persino più dei suoi stessi ministri in ogni contesto che prevede la presenza di telecamere. Non da ultima la visita a Sofia, pur senza la moglie Cecilia, durante la quale la Bulgaria per testimoniare la sua gratitudine per il decisivo contributo della signora Sarkozy nell’affaire della liberazione delle infermiere la scorsa estate, ha pensato bene di siglare accordi commerciali per l’acquisto di navi e strumentazioni della Marina francese per centinaia di milioni di euro. Ma i gesuiti francesi, da buoni religiosi, sanno che l’ubiquità è dono solo dei santi e un Sarkozy difficilmente etichettabile tra destra e sinistra può essere a questo punto attaccato solo utilizzando gli strumenti della metafora filosofica tra sacro e profano. I gesuiti in questo caso fanno il loro mestiere, tuttavia ai francesi Sarkò continua a piacere e anche molto, se anche Valli è costretto ad ammettere che nei sondaggi la sua stima continua ad attestarsi “al di sopra del 50%”…sapendo bene che è molto più vicina al 60 che non al 50%. Birichinate di giornalisti nostrani, che dovrebbero forse rileggere la favola della volpe e dell’uva.

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