Skip to main content

Welfare: trasparenza cercasi

Di am

Apprendiamo dalla nebulosa intervista al ministro del lavoro Cesare Damiano sul quotidiano La Stampa di oggi, che il 12 ottobre non ci sarà alcun problema per il voto del pacchetto welfare che il governo ha volutamente sganciato dalla Finanziaria. Siamo contenti -a dire il vero – che almeno qualcuno di questo esecutivo sia ottimista; tuttavia, ci chiediamo cosa significhino le parole del presidente della Camera, il subcomandante Faustos, che continua a ripetere a mò di mantra: “sul welfare la partita è aperta”. In che senso è aperta? Damiano stesso parla dello staff leasing come possibile punto da rivedere. Anche qui: in che direzione? Il ministro poi sostiene che un pacchetto-lavoro concertato faticosamente con ben 40 parti sociali deve essere accettato così com’è, nel rispetto delle regole democratiche. Ci chiediamo, a ciascuna di queste 40 parti sociali cosa è stato regalato? Non è che questo pacchetto è in realtà un puzzle frutto della capacità da mediatore di Prodi che si concluderà nel solito “nulla di fatto”, tranne che allungare l’agonia di questo malato terminale che è il governo? Perchè l’aria che tira è questa e la confusione dentro Palazzo Chigi e fuori regna sovrana. E’ l’unica certezza che al momento – ahinoi – abbiamo, assieme a quella “quisquilia” che riguarda la drammatica difficoltà dei giovani italiani di inserirsi nel mondo del lavoro e l’ostentata arroganza dei “vecchi”, che vogliono lavorare meno ed essere mantenuti dai loro figli finchè morte non li separi.


×

Iscriviti alla newsletter