Sono dati allarmanti quelli lanciati oggi dall’AIE a Londra nel WEO, il rapporto annuale sull’energia nel mondo. Nel 2030 potremmo subire un collasso mondiale, dovuto alla crescente domanda di energia e a fronte di un’offerta sempre più risicata. L’evoluzione economica e l’industrializzazione di Cina ed India pesano con circa 2.5 miliardi di consumatori che potrebbero restare a bocca asciutta nel 2030. I bisogni aumenteranno vertiginosamente del 55%. A fronte di dati così drammatici, secondo l’AIE è necessario “agire con urgenza” e decarbonizzare le dinamiche produttive oltre che di consumo. Il rischio è concreto e alto. La strada da prendere potrebbe essere quella del nucleare, che riduce i costi e dà energia pulita. Su questa strada si muove l’Europa – come dalle ultime risoluzioni di Strasburgo. Tutta l’Europa tranne noi, che con il ministro Pecoraro Scanio restiamo pesantemente ancorati ad una logica conservatrice e antinuclearista. Chi pagherà, dunque, i conti salati dell’Italia nel 2030?
Energia, secondo l’AIE urge ‘decarbonizzare’
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