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L’industria del turismo sempre più giù

Di am

Che il Turismo italiano navigasse in pessime acque già lo sapevamo (e il termine “navigare” non è casuale visti i costi del sito internet voluto dal Ministero dei Beni culturali che di fatto non ha portato 1 solo turista in più nel Belpaese). Che presto staremo anche peggio è purtroppo un’ipotesi non così peregrina. E’ notizia recente che la pluripremiata fidanzata d’America, al secolo Gwyneth Paltrow, girerà un lungometraggio promozionale a puntate per sponsorizzare il turismo in Spagna ai suoi connazionali. In realtà, la Spagna ci aveva già superato quanto a numero di turisti. Dal primo posto degli anni ’60 siamo scesi al 4 e sembra una discesa inarrestabile. Prezzi troppo alti, qualità del servizio al di sotto della media europea e insicurezza dovuta all’esistenza della microcriminalità. I cittadini americani si sentono più sicuri e “coccolati” altrove, come in Spagna, dove si trovano buoni alberghi a prezzi accessibili e il costo della vita non è alto come da noi. Come se non bastasse, la promozione del sistema turistico spagnolo ci distacca di parecchi punti. Loro si presentano con siti regionali in grado di sbrigare in maniera rapida ed efficiente le pratiche di prenotazione e pagamento dei servizi, noi mettiamo online un sito che presenta banali errori sulla geografia elementare italiana e nessuna possibilità di prenotare via web. Eppure il nostro Stato spende milioni di euro per progetti ad obiettivo turistico, tipo palestre subacquee in Sardegna, e allora come mai l’industria del turismo da noi si affossa invece di decollare nuovamente? Ci mancava anche la Paltrow, che con quello sguardo da brava ragazza e con l’oscar in mano decanterà in 15 puntate le bellezze dei cugini latini. Per il nostro turismo si prospettano tempi sempre più duri.


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