Leggendo gli strepitii di Pecoraro Scanio sull’ipotesi di un’asse Veltroni-Berlusconi, ci sembra di assistere a qualcosa di già visto, sentito, discusso. Ai primi di novembre, nel lontanissimo Giappone, il “gattopardo” Ichiro Ozawa, leader del Pd nipponico e politico di spicco a cui va il merito del travolgente successo dei Democratici durante le elezioni al senato del luglio scorso, è stato praticamente messo in croce dalle frange estreme della sua coalizione per avere “osato” aprire all’idea di una coalizione grigio-rosa con i liberal democratici di Yasuo Fukuda. I piccoli satelliti hanno cominciato a strapparsi le vesti e a parlare di “scandaloso inciucio”. Ozawa ha rassegnato le dimissioni che non sono state (ovviamente) accettate, mentre il segretario del Pd ha continuato a parlare di “priorità elezioni anticipate” per il suo partito. Intanto il gattopardo giapponese continua ad avere colloqui non pubblicizzati con la maggioranza. Non ci vuole la palla di cristallo per immaginare che anche da noi siamo sulla stessa strada. E’ dal 1992 che siamo molto “giapponesi” politicamente. Ce lo conferma persino Pecoraro Scanio oggi.
Siamo tutti giapponesi!
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