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America 2008, sale la febbre primarie

Di am

Il NYTimes non può fingere di non essere quel giornale che è, ossia fatto da intellettuali e letto da intellettuali che se ne vanno in giro con il nasino all’insù e non si lasciano sporcare dalla bassa politica. Ecco perché, anche in un commento decisamente “annoiato”, Gail Collins riesce a prendere (e trasmettere) il polso della febbre per le primarie che si avvicinano. I candidati sono ormai così stranoti che – scrive la frizzante columnist – sembrano dei panda da proteggere e il dibattito langue, tra scontri tra Mormoni e Battisti per avere la meglio su chi ama di più Gesù. Di politica vera ce ne è ben poca; eppure non sfugge la propensione della Collins per Obama e il fumo negli occhi verso la Clinton, praticamente ritratta come una calcolatrice che non sa scegliere di testa propria. I cittadini americani vorrebbero sentir parlare di politica e chi lo farà (prima o poi) avrà buone possibilità di vincere le prossime primarie. Non è un caso, infatti, che la travolgente ex first lady americana stia perdendo consensi man mano che si avvicina il primo appuntamento elettorale: 3 gennaio, Iowa. A seguire il New Hampshire, dove Obama sta recuperando alla grande. Infatti  ormai è a solo 6 punti dalla Clinton. Qualora Obama si aggiudicasse l’Iowa potrebbe superare l’ex-presidentessa anche nel New Hampshire e a quel punto il 5 febbraio (considerato il Big Day delle elezioni primarie) prepariamoci a qualche sorpresa. E voi per chi votereste tra i candidati Democrats e Republicans?

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