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Riforme; ci riesce persino l’Arabia Saudita

Di am

Anche l’Arabia Saudita intraprende la strada delle riforme istituzionali ed è una notizia dalla portata epocale per i futuri assetti geostrategici in M.O. Ricordiamoci, infatti, che la rabbia di Al Qaeda nasce proprio dalla detronizzazione del principe saudita Osama Bin Laden; parte proprio da lì l’origine della sua sete di rivincita.Oggi Re Abdullah Bin Abdel Aziz dell’Arabia Saudita ha dato un nome ed un volto ai 35 membri della “Commissione della lealtà”, il nuovo organismo che regolerà la successione al trono nel regno saudita, Come riferisce il quotidiano Saudi Gazette, con un decreto reale il sovrano ha incluso nella Commissione 16 figli e 19 nipoti di re Abdul Aziz, fondatore del regno nel 1932, estendendo loro il potere di nominare un principe ereditario, di scegliere il successore al trono e di rimuovere un regnante qualora giudicato inadatto alla carica.Il provvedimento riformatore traghetta la potente monarchia petrolifera saudita “in una nuova era in cui il sovrano potrà essere considerato il re delle elezioni”, come sostiene l’analista politico Abdul Rahman Al Shaikh. E anche loro sono riusciti a fare le riforme (sigh!).


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