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Beppe Grillo “minaccia” una lunga gita su Roma

Grillo alla riscossa. Lo aveva dichiarato giorni fa inaugurando la discesa in campo con le liste civiche, lo conferma oggi in un clima di campagna elettorale aggredendo i propri “avversari politici” (o dovremmo scrivere “antipolitici”?!?).

Chiama Berlusconi “psiconano”, mentre spiega i progetti di questo alla sua platea virtuale. Accenna alla marcia su Roma. Accenna solo, sì, perché cliccando sulla foto del post lui lancia l’eventuale “gita su Roma” contemporanea ed alternativa all’iniziativa di piazza di Forza Italia, nel caso in cui dovesse avvenire. Il percorso di Beppe – come si può vedere sulla mappa di google – si snoderebbe attraverso le sedi di partito. Motivo? Grillo la vede come “un’occasione irripetibile per vedere dal vivo i ruderi della politica. E fotografare i nostri dipendenti. Un evento da raccontare ai nipoti. Meglio della caduta del Muro di Berlino!”.

L’attacco non si limita a Berlusconi. Continua sulla cosiddetta “legge porcata” per proseguire alla cronaca di una “rivoluzione annunciata di Bossi” che ha dichiarato: “Se non si va al voto facciamo la rivoluzione. Ci mancano un pò di armi, ma prima o poi quelle le troviamo”. E Grillo rincara: “Qualche simpatizzante gli ha inviato dei proiettili calibro 38, così si porta avanti con le munizioni. In un Paese normale queste persone – riferendosi ai politici – sarebbero almeno agli arresti domiciliari”.

Il comico denuncia:  “Ho il sospetto che l’Italia non sia più, da tempo, una democrazia, ma una dittatura morbida”.

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