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Indipendenza del Kosovo: questione europea

Da Bratislava arrivano delle dichiarazioni fortissime che preannunciano una triste realtà. Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon “Il futuro del Kosovo è soprattutto una questione europea” e quindi è in primo luogo compito dell’Ue “assumersene la responsabilità”, “ma cio’ non esclude l’interesse dell’Onu dell’evolversi della situazione. L’Onu – ha proseguito subito dopo l’incontro col presidente polacco Ivan Gasparovic – si impegnerà onde evitare perdite di vite umane”.

Cosa tramano i potenti della terra? Rispunta il fantasma del Kosovo. “Al momento opportuno l’Onu farà dei passi”. Rassicura Ban Ki-Moon, aggiungendo: “La mia priorità in questo momento è quella di proteggere gli abitanti del Kosovo e il personale Onu stanziato nella provincia”.

Tutti tacciono di fronte alla domanda: si prevede una missione civile dell’Ue in Kosovo? E una missione tutta italiana? Da indiscrezioni, infatti, si scopre che le missioni già presenti (anche quella italiana, appena rifinanziata all’indomani della caduta del governo Prodi!) stanno cercando di sostituire gradualmente quella Onu (Unmik), pensata proprio per accompagnare la provincia verso l’indipendenza da Belgrado. E a proposito di missioni all’estero. Per Darfur e Chad si reclama la scarsità di truppe necessarie alla protezione dei civili vittime di una delle più disastrose crisi umanitarie. La notizia è di oggi: non si trovano soldati disponibili. Attualmente sono tutti impegnati tra Afghanistan e Kosovo.

Ma è dal presidente slovacco Gasparovic che arriva l’allarme, la conferma più inquietante: “non c’è alcuna soluzione che puó andare bene ad entrambe le parti. È ormai abbastanza chiaro che l’indipendenza sarà dichiarata unilateralmente, ma il problema è che non si sa cosa accadrà dopo”. Bratislava si unisce al categorico “no russo” circa il riconoscimento del Kosovo, opponendosi così a Ue e Stati Uniti.

La prossima mossa di Ban Ki-moon è l’incontro con i rappresentanti dell’Ue e dei Balcani. Il segretario ha in mente qualcosa, ma non rivela cosa. E i nostri politici cosa hanno in mente? Proprio oggi sono stati arrestati tre serbo bosniaci, su ordine del Tribunale statale per crimini di Guerra di Sarajevo. L’accusa è di crimini contro l’umanità durante la guerra civile in Bosnia (1992 -95) su almeno 800 civili musulmani (ritrovati – per dirla con un’espressione che ormai va tanto di moda – “barbaramente uccisi”). Il ricordo di quegli orrori perpetrati in una terra a noi così vicina sono ancora vivi. Cosa deciderà l’Italia? Era forse questa la promessa di nuovi posti di lavoro?

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