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Libano: quando l’orrore non ha mai fine.

Ynet, edizione online del quotidiano libanese Yedioth Ahronoth, ha pubblicato la foto di una medaglietta di riconoscimento con i dati personali di un soldato israeliano ucciso nella seconda guerra in Libano. Lo ha fatto per dimostrare che le affermazioni di due giorni fa di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, sono vere. Nasrallah, infatti, ha dichiarato, in occasione della festa dell’Ashura, che il suo gruppo è in possesso di parti di corpi di soldati israeliani uccisi in guerra nell’estate del 2006. Lo ha fatto riapparendo in pubblico dopo un anno e mezzo e non ha omesso particolari sconvolgenti (“il mio gruppo – ha detto – è in possesso di teste, mani, piedi e anche di un cadavere quasi intatto dalla testa al bacino”). Molti pensano che dietro a queste frasi ci sia stato un chiaro intento provocatorio nei confronti del governo israeliano alla vigilia del rapporto Winograd, documento che accusa la leadership israeliana per la cattiva gestione della guerra. Il premier Ehud Olmert a tal proposito sta vacillando. I ministri dello Stato ebraico hanno reagito esternando un’unica volontà: eliminare Nasrallah.

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