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Berlusconi: Governo tecnico? Inutile

“Sarebbe solo una inutile e incomprensibile e dannosa perdita di tempo”. Così Silvio Berlusconi esclude l’ipotesi di un governo tecnico in vista del referendum sulla riforma della legge elettorale. Il leader di Forza Italia ha confermato la disponibilità al dialogo con il Pd, ma solo ad elezioni avvenute, sicuro di tornare al potere. Perché è una “utopia” la possibilità di un patto elettorale con Veltroni prima delle elezioni.

Si attende il discorso di Marini. Nel frattempo si apprende che domani si riunirà il Consiglio dei Ministri per scegliere la data del referendum sulla legge elettorale. Secondo quanto disposto dalla legge i referendum dovranno obbligatoriamente svolgersi tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Ma nel caso di elezioni anticipatela data slitterà all’anno prossimo.

Dal Quirinale, tra i tanti discorsi, a seguito delle consultazioni con Marini, ha destato un po’ di imbarazzo quello del senatore Francesco Cossiga, che si afferma per la sua storica “dalettica senza peli sulla lingua”. “Occorre che sia chiaro al Paese chi vuole andare alle elezioni con questo pasticcio di legge elettorale” – afferma Cossiga, proseguendo – “non dev’essere lasciato nulla di intentato per evitare di andare al voto con questa legge elettorale, che è causa di grave destabilizzazione e confusione in entrambi gli schieramenti. In quanto a confusione, c’è stata una gara tra Cdl e Unione e hanno vinto entrambi… per votare così bisognerà costringere il centrodestra a imbarcare 25 sigle mentre nel centrosinistra bisognerà mettere d’accordo i teodem con una ‘bellissima signora’ della sinistra che con la senatrice Binetti non ha nulla a che vedere… anche se oggi dare del gay non è reato”.

E, infine, Cossiga sferra un duro colpo aprendo scenari che tutti stanno evitando: “A sconsigliare elezioni è la situazione internazionale: guardate al Kosovo, al Libano, alla crisi economica. Se vogliamo lasciare senza governo l’Italia in questa situazione… al ministro degli Esteri consiglio di intavolare subito trattative con Marocco, Tunisia e Algeria, perché ci accettino subito nell’ Unione maghrebina. Ma secondo me sarà molto difficile”.



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