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Camere sciolte: al via la campagna elettorale

Giorgio Napolitano legge pubblicamente la ricostruzione degli ultimi eventi: “La decisione cui sono giunto, avendola ponderata al di fuori di qualsiasi condizionamento, è in effetti scaturita dal succedersi di avvenimenti ben noti a tutti: dapprima, il venir meno della fiducia al Governo con il voto del 23 gennaio scorso in Senato, e poi l’accertata impossibilità di dar vita ad una maggioranza che concordasse in particolare sull’approvazione in tempi brevi di una riforma della legge elettorale”. Dopodiché l’incarico a Franco Marini “purtroppo non coronato da successo, come egli stesso mi ha puntualmente riferito a conclusione di molteplici incontri condotti con impegno e con uno scrupolo riconosciutigli da ogni parte e per i quali desidero pubblicamente ringraziarlo”.

Da oggi Prodi è chiamato a svolgere la cosiddetta “ordinaria amministrazione”. Dunque, da qui a metà aprile, si lavorerà, come lui stesso indica, sui “temi strettamente necessari: su questo c’è pieno accordo con il presidente della Repubblica. Mi rendo anche conto che sarà molto lunga perché durerà fino all’insediamento del nuovo governo”. Ai giornalisti che esercitano pressing nella sala delle conferenze stampa di Palazzo Chigi lui risponde: “Non mi candiderò alle prossime elezioni. Ho fatto questa scelta per contribuire a rasserenare il clima”. Prodi comunque assicura il pieno appoggio e sostegno al Pd e ai suoi candidati.

Per tagliare i costi, inoltre, il presidente uscente sta valutando assieme al Governo l’ipotesi di accorpare elezioni amministrative e politiche in un’unica giornata.

Siamo di nuovo in piena campagna elettorale. Clima da veleni: “C’è una grande bugia al fondo della dichiarata volontà di Veltroni di voler correre da solo – sostiene Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, intervistato da Gr Parlamento Rai, continuando – questo lo possono fare alla Camera, ma al Senato sanno benissimo che in regioni rosse, come Toscana ed Emilia, ad esempio, se il Pd non fa un accordo con l’altra sinistra perde. Quindi dicono: andiamo da soli, ma in realtà tratteranno sottobanco una serie di accordicchi, accordi tecnici e desistenzine. La soluzione, però, è sempre quella: non corrono da soli, perché per vincere hanno bisogno della sinistra estrema”.

Poi è la volta di Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, che commenta: “Lo scioglimento delle Camere è un atto doveroso, ma è importante rilevare che il metodo usato dal Capo dello Stato può essere il presupposto per una stagione di rinnovato dialogo tra le forze politiche. Sono state gettate le basi per una legislatura costituente”.

Dall’altra parte, invece, Antonio Di Pietro annuncia sempre ai microfoni del Gr parlamento Rai: “Alle prossime elezioni avremo, da un lato, la destra di Berlusconi, dall’altro un Partito Democratico e l’Italia dei Valori che va per conto suo, o con il Pd se insieme raggiungeremo un accordo sul piano programmatico. Noi al primo posto abbiamo messo la non candidabilità delle persone condannate con sentenza penale passata in giudicato. L’Italia dei Valori sfida il Partito Democratico a fare altrettanto, altrimenti ci penseranno gli elettori!”. Quindi l’ex magistrato conclude: “L’Italia dei Valori è una formazione politica nata per il ricambio generazionale della classe politica, per cambiare le facce. Se non cambi le facce, ma cambi solo le sigle, non cambi assolutamente niente. Noi, pertanto, siamo un partito post-iodeologico, che vuole mettere da parte le opposte barriere ideologiche per far parte della coalizione del fare con le mani pulite e nel rispetto della legge. Quindi persone di buona volonta’ che si riconoscono in area piu’ moderata, persone per bene che si distinguono dalle persone per male. Questa é la differenza, non più l’ideologia”.

Ma visto che proprio lui è una faccia ben conosciuta, ce la farà per primo a far andare avanti altre persone, più giovani, pulite, preparate e capaci?

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