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Kosovo: D’Alema attaccante o difensore?

“Con 200 funzionari l’Italia sarà forse il maggior contributore”. A dichiararlo è Massimo D’Alema durante il suo intervento alle commissioni estere congiunte di Camera e Senato, in cui stamattina si è discussa la missione Ue in Kosovo. “Saranno circa 2000 funzionari dell’Ue a garantire l’amministrazione civile in quella che sembra la più imponente fra le operazioni di questa natura mai intrapresa dall’Europa” ha continuato D’Alema, aggiungendo che sarà proprio la Kfor a garantire, invece, la “cornice di sicurezza”. Il filo americano D’Alema dopo aver dichiarato l’appoggio all’indipendenza “sia pure a sovranità limitata”, ha poi definito la vittoria di Tadic alle presidenziali serbe “l’esito auspicabile”, perché  sarebbe “la testimonianza della maturità democratica del popolo serbo e dello suo desiderio d’Europa”. Oltre all’Italia sono pronti ad intervenire negli avvenimenti del Kosovo delle prossime ore Francia, Germania, Gran Bretagna che agiranno “in stretto collegamento con le istituzioni europee come se fossero un solo paese” ha assicurato D’Alema. Passano gli anni ma si rivedono le stesse facce a dichiarar “cose simili”. Passano i governi ma c’è sempre chi è predestinato a gestire la crisi geopolitica dell’ex Jugoslavia. Mentre, dunque, si attende a momenti la dichiarazione d’indipendenza “ultra-pre-annunciata” del Kosovo, c’è chi ha già preparato l’ennesima missione.

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