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La Rosa Bianca: sbanca o sbianca?

Era un gruppo di giovani che nel pieno del regime totalitario nazista decise di opporsi. E lo fece costituendo un movimento, quello della “Rosa bianca”. I dissidenti finirono ghigliottinati. E allora ci si chiede: “Come si può riprendere quel nome e darlo ad un partito?”. Per carità, non che sia disonorevole, anzi. Ma di sicuro non è di buon auspicio. E, poi, cosa vuole dire Tabacci? Che siamo di fronte ad un regime totalitario da combattere? Se sì, a chi si riferisce? Alla “tecnocrazia di Silvio Berlusconi” o alla “democrazia di facciata di Walter Veltroni”? Baccini e Tabacci chiedono il centro. Ma Casini non ci sta, perché ormai si è riappacificato con Berlusconi. Il problema, allora, è riuscire a capire come sopravviveranno di fronte ad un sistema bipolare. Il sogno della “Cosa bianca”, infranto quattordici anni fa, riemerge come per incanto. Se dal mondo onirico sarà traslato nel mondo reale, che vita avrà?

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