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Maxi arresto Italia-Usa

Si è aspettato che facesse giorno anche in America. Dopodiché è scattata l’operazione “Old bridge”. Un ponte che andava da Palermo a New York e che, una volta scoperto, ha portato a 80 arresti disposti dai magistrati della procura distrettuale di New York e dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Dunque, scattate le manette per 20 persone in Italia mentre per ben 60 persone negli States.

La vasta operazione di oggi fa capo ad una lunga serie di inchieste su Cosa Nostra. Tutto ebbe inizio nel 2005 con l’inchiesta “Grande Mandamento”, che l’11 aprile 2006 portò all’arresto di Bernardo Provenzano. Nel giugno 2006 “operazione Gotha” che arriva allo spettacolare arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo nel novembre 2007. Sia Provenzano che Lo Piccolo erano i punti di riferimento della mafia nei traffici internazionali di droga.

Dall’inchiesta “Old bridge”, resa nota solo oggi, emergerebbe che cinque anni fa il mafioso Nicola Mandalà aveva riattivato contatti con i boss sicialiani di “Passo di Rigano”, specializzata nei rapporti con le famiglie di Cosa Nostra in territorio americano. Queste, infatti, erano scappati da Palermo negli anni ’80, all’epoca della guerra tra clan scatenata da Totò Riina. Ancora non è chiaro se sia stato proprio Provenzano, durante la sua latitanza, ad incaricarlo della gestione di questi rapporti Italia-Usa, o se a farlo sia stato invece Lo Piccolo. Di certo Mandalà era la “longa manus” di uno padrino. Ora l’Fbi sta continuando la ricerca di eventuali nuovi nomi coinvolti in quello che si sta rivelando uno dei più incredibili traffici internazionali di stupefacenti.

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