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Msf: Emergenza Darfur

L’attenzione è stata attirata nuovamente da uno dei colossi del cinema mondiale: Steven Spielberg. Il regista americano, infatti, ha deciso di protestare contro il mancato intervento della Cina nella tragedia del Darfur. Ma anzi accusa lo Stato di appoggiare il governo sanguinario sudanese. Rinuncia così al suo ruolo di artista advisor dei Giochi Olimpici di Pechino.

E da Medici senza frontiere arriva oggi un’incredibile denuncia. Secondo l’organizzazione umanitaria dall’8 al 10 febbraio le forze armate sudanesi hanno lanciato una delle più violente offensive militari degli ultimi anni nel Darfur nord-occidentale. Questa situazone non consentirebbe oltretutto, per ragioni di sicurezza del personale, di proseguire le normali attività mediche nell’area di Seleia. Qui Msf dal 2006 gestiva un centro di salute. “Le nostre equipe al di là del confine, in Ciad”, scrive in una nota Msf, “confermano che almeno settemila nuovi rifugiati, inclusi operatori sudanesi di Msf, hanno raggiunto la zona di Birak dopo essere fuggiti dalle città di Abu Suruj, Sirba e Seleia”. Più di 50mila persone tra morti e feriti per l’operazione militare.

I superstiti raccontano di bombardamenti di velivoli militari ed elicotteri da combattimento. E di esser stati attaccati dall’alto mentre cercavano rifugio nel vicino Ciad (dove è in corso una guerra civile). Molte famiglie sono state costrette a separarsi durante gli attacchi e si registrano migliaia di casi in cui i familiari non hanno notizie di altri familiari: se questi ultimi (tra cui molti minori) sono morti nella fuga o hanno comunque trovato un riparo in Darfur.

Forse Spielberg già ne aveva avuto notizia quando in un comunicato, in cui spiegava il suo no alle Olimpiadi, ieri ha dichiarato: “Trovo che la mia coscienza mi impedisca di continuare questo lavoro come se niente fosse”. Alla battaglia del regista si uniscono gli attori Mia Farrow e George Clooney.

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