Skip to main content

No, we can’t!

Le Camere si sono sciolte e gli avvoltoi si sono già precipitati sulla preda morente: la martoriata Italia. E se lo si facesse per riacchiapparla mentre scivola lungo questa spirale indecente, nulla in contrario. Ma quando a farlo sono “i soliti noti” che si mascherano di “nuovo” scimmiottando chi, invece, oltreoceano sta lottando per il cambiamento vero di un colosso in crisi, allora no. Non si può stare zitti. Riaffiora l’obbligo morale, l’imperativo categorico che Oriana Fallaci ci ha raccomandato come la sua più grande eredità.

–          “Yes, we can”.

–          “What?”

–          “Se po’ fa’!”

–          “Ah, be’! Cominciamo proprio bene!”

“Auguri di tutto il bene possibile”. Grazie, ma vorremmo che qualcuno ricordasse a Walter Veltroni che facciamo parte tutti quanti dello stesso paese. “Collaborazione anche a livello locale”: ci mancherebbe altro. Cosa pensiamo di fare ancora? La guerra fratricida? “Però le nostre posizioni sono obiettivamente diverse sulle grandi questioni nazionali, come la sicurezza o le missioni all’estero”. Che le posizioni di due schieramenti politici, destra e sinistra, siano diverse è un bene. Ma qualcuno ha veramente capito la posizione di Walter? La sicurezza. Nei mesi passati si è dibattuto molto su questo tema e proprio il suo “de cuius” Romano aveva più volte ribadito che il tema della sicurezza non è né di destra né di sinistra. È sicurezza del cittadino punto e basta. Le missioni all’estero? Quali posizioni differenti rispetto alla destra? L’Unione, quando era opposizione, contestava l’operato del Cavaliere. Dopodiché, arrivata al potere, in 20 mesi ha rifatto tutto quel che già aveva fatto il precedente governo Berlusconi. Ed anche con una certa continuità soprprendente che ha lasciato a bocca aperta la cosiddetta “sinistra antagonista”.

“L’Italia ha diritto ad avere qualcosa di nuovo, lasciandosi alle spalle conflitti, divisioni, immobilismo politico”. Poi aggiunge: “Il Partito democratico andrà al voto da solo, sia alla Camera che al Senato”. Nessuno aveva dubbi. E menomale che si era detto “serve unità per ridare dignità al paese”. E menomale che la precedente formazione politica si era data il nome di – Udite! Udite! – “Unione”. Da “la Repubblica” di stamattina si legge che “Walter Veltroni è di buonissimo umore alla fine di una giornata intensa”. Come si fa ad esser di buon umore dopo che “il tuo governo” è caduto?

Ma è naturale: lui si è appena prenotato un tour in Italia. Viaggio in pullman, stile Obama, per toccare 110 città del Belpaese. Non è poi così male. Ma lui chiarisce che in realtà “il tour forzato” è solo per spiegare le sue intenzioni agli italiani “che non hanno più voglia di vedere film già visti”. Possibile che nessuno capisca che gli italiani sono esclusivamente stufi d’esser trattati come stupidi dalla memoria corta?



×

Iscriviti alla newsletter