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The Greatest British Mistake

“La Gran Bretagna non ha mai commesso un errore. Non è colpa nostra se il resto del mondo non ne azzecca una giusta”. Il Times lancia un dibattito sul suo sito web. Dotti storici e semplici lettori si stanno rincorrendo nella ricerca del più grande errore mai commesso dal Regno Unito. Alla fine sarà assegnata la palma di “The Greatest Mistake in British History”, il più grande errore nella storia britannica. Arduo compito se è vero il luogo comune che vorrebbe questo popolo fatto di persone, dal perenne sopracciglio alzato, che pur di non ammettere un piccolo errore sono capaci di sentenziare che è sempre colpa dell’altro. La frase tra virgolette è l’opinione di un lettore, un certo Albert.

Ma da sito del noto quotidiano britannico compaiono affermazioni che oscillano tra il serio e l’incredibile. Alcuni esempi? Stonehenge , perché da lì “incominciò l’inclinazione britannica per sforzi nobili destinati a produrre poco o nulla”. O la rinuncia ad indossare la storica bombetta, simbolo dell’identità nazionale. Identità nazionale perduta, per alcuni, a causa del grande errore di permettere un ingresso estremamente facile a tutti gli immigrati: “L’ha distrutta – si legge dal sito – rimpiazzandola con un multiculturalismo che non funziona”.

Tra i più seri c’è chi condanna il Patto di Monaco del 1938, sottoscritto dall’allora premier Chamberlain, per addolcire la Germania di Hitler. O ancora il bombardamento di Dresda, l’elezione di Margaret Thatcher e l’istituzione nel ’45 del servizio sanitario nazionale per aver “rovinato  60 anni di qualità della medicina”.

Divertente, anche un po’ buffo se si considera che stiamo parlando di “isolani” che, contrariamente al resto del mondo, hanno lavandini con rubinetti distinti per acqua calda (a destra) e fredda (a sinistra), e che inoltre guidano e aprono le porte al contrario.



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