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Gossip e scandalo: la ricetta della stampa italiana

Se il presidente Sarkozy va a Londra e incontra il premier Brown per ricostruire informalmente il triangolo al vertice dell’Unione Europea, la notizia è lo stile Jacqueline della first lady “Carlà”. Se in Italia viene presentato l’11° incontro dell’International Energy Forum (Ief) la curiosità giornalistica si concentra sul caso Alitalia e sulle eventuali interconnessioni con la tanto discussa cordata.
Gossip. Così si trasforma il giornalismo. In casa e all’estero. Nella pagina odierna Opinioni&Commenti  del Corriere della Sera Marta Dassù dedica la propria riflessione alle relazioni diplomatiche che sono andate a rafforzarsi dal recente vertice londinese Sarkozy-Brown. Un appuntamento che – come sottolinea Dassù –  ha confermato come “la cooperazione fra Parigi e Londra è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, perché l’Europa riesca a esercitare un peso globale”. Passato, dunque, in sordina l’ambizioso progetto francese in materia di Difesa: Sarkozy punterebbe a far rientrare la Francia nel comando integrato della Nato e al contempo, preparandosi al semestre europeo, sviluppare la propria dimensione nel continente.
E l’Italia? Troppo presi dai “piccoli affondi quotidiani” la lama tagliente della nostra politica sembra non centrare neanche questa volta l’obiettivo più importante. Complice una stampa accomodante che preferisce sottolineare il potente charme di un ex modella italiana che, come nelle favole migliori, è diventata principessa dell’Eliseo.
Vero è che quando un Paese è in declino la popolazione ha solo voglia di sognare, di accarezzare il sogno che qualcuno è riuscito a realizzare per poter evadere dalla dura realtà quotidiana a cui deve far fronte, day by day.
Allarmante, tuttavia, che nell’agenda virtuale del buon giornalista italiano non ci sia lo sviluppo e la comunicazione di appuntamenti importanti come quello dello Ief, che si terrà nella capitale dal 20 al 22 aprile. Cosa dobbiamo, dunque, aspettarci? Se, oggi, per Marta Dassù All’Italia non basta Carlà c’è chi già annuncia, come ha scritto su queste pagine Anna Mazzone venerdì scorso, che “a Roma si discuterà del futuro del pianeta, ma i nostri media continueranno a tirare le monetine dei Ching per capire chi comprerà l’Alitalia”.
Sta ora all’Italia decidere se continuare a fare la parte della bella e silenziosa addormentata o svegliarsi da un sonno profondo ed entrare attivamente nel dibattito internazionale.


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