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Le spie di Obama

Il candidato democratico alle primarie Usa 2008 è stato vittima di una violazione della sua privacy. Nel mirino i dati relativi al suo passaporto. È accaduto tre volte: il 9 gennaio, il 21 febbraio e il 14 marzo scorsi.
Dell’accaduto erano già stati informati alcuni funzionari del dipartimento di Stato. Ma i vertici dell’organismo ne sono venuti a conoscenza solo in seguito alla e-mail di una giornalista, indirizzata al portavoce del dipartimento, in cui si dava notizia dell´accaduto.
“Al momento, la nostra iniziale considerazione è che si sia trattato di incauta curiosità da parte di questi tre individui che hanno agito separatamente” ha commentato McCormack, uno dei funzionari, in una conferenza stampa convocata ieri sera per dare spiegazioni.Bill Burton, portavoce della campagna elettorale di Obama ha replicato: “Questa è una scandalosa violazione della sicurezza e della privacy, per di più da parte di un´amministrazione che ha mostrato poco riguardo per entrambe in questi otto anni”. Burton ha proseguito affermando il vero compito di un governo, cioè la necessità di “proteggere le informazioni private del popolo americano, non di usarle a fini politici”. Il portavoce ha quindi concluso il suo intervento chiedendo “di sapere chi ha guardato i dati del passaporto del senatore, a quale scopo e perché c´e´ voluto così tanto tempo perché venisse rivelata questa violazione”.Nel 1992 Bill Clinton fu vittima di un incidente simile: anche allora alcuni funzionari del dipartimento di Stato controllarono i dati del suo passaporto. L’episodio si andava ad inserire in una cornice composta dagli attacchi dei repubblicani per la sua passata militanza nel movimento pacifista contrario alla guerra in Vietnam quando era ancora studente ad Oxford e per un suo viaggio – sempre a quell’epoca – a Mosca.
Anche Hillary Clinton, quindi, non ha rinunciato ad intervenire sull’accaduto. Il suo portavoce ha commentato: “Se è vera, (questa violazione) è riprovevole e l´amministrazione Bush ha la responsabilità di indagare a fondo”.
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