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Sex and the virtual city

Con una anticipazione del servizio che uscirà domani su Magazine, il Corriere della Sera torna ad affrontare il tema della prostituzione online.
Formiche se ne era occupato approfonditamente sul numero di febbraio, con l’inchiesta “I nuovi marciapiedi”.
Ogni volta che i media si occupano della prostituzione in rete, se ne ottengono sempre due immagini diametralmente opposte, ma ugualmente distanti dalla realtà dei fatti: le squillo d’alto borgo e le studentesse squattrinate. Da una parte gli scandali come quello che hanno portato alle dimissioni del governatore di Nwe York Elito Spitzer, dall’altra le ore passate davanti ad una webcam per arrotondare lo stipendio o pagare l’affitto.
Quello che fa fatica a passare, invece, è uno degli aspetti più controversi di questo “commercio elettronico”: i ricchissimi guadagni, i nuovi intermediari, le fonti di profitto illecito.
Si va dai providers di siti internet di videoconferenze, che mettono a disposizione delle “camgirl” pagine vetrina con i quali ammaliare i potenziali clienti, fino a vere e proprie organizzazioni che mettono a disposizione di facoltosi clienti escort ed accompagnatrici.
Sicuramente chi si prostituisce via internet non è toccato dal dramma della schiavitù nella quale sono spesso ridotte le prostitute di strada, lo fa in maniera – ancorché a volte spinto dalla necessità – libera e volontaria, ma la realtà è comunque lontana dall’aria da “pretty woman” che si respira leggendo interviste e reportage sulle squillo dell’era dell’informazione.
Pubblichiamo online l’inchiesta “I nuovi marciapiedi”, e aspettiamo reazioni e commenti dei nostri lettori.


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