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Una politica più avvelenata delle bufale campane

Se l’Unione Europea è stata concepita con appositi saldi pilastri su cui fondare le politiche a sviluppo e tutela dei suoi Paesi membri, un motivo ci sarà.
Non bisognerebbe, dunque, meravigliarsi della dura reazione dimostrata dalla Commissione europea contro l’Italia, a proposito delle tracce di diossina contenute nella mozzarella di bufala.
Ma, allora, resta da chiedersi: che cosa fanno tutto il giorno i nostri parlamentari europei chiamati a rappresentare l’interesse dell’Italia? Da questi, ieri, è arrivato solo il rumore assordante del loro silenzio. Ad interromperlo non è stato di certo Franco Frattini. Il vice presidente della Commissione europea, che in passato ha dato grande prova delle sue doti di uomo politico di Stato, non era in Commissione. Frattini non era lì a svolgere il compito per cui è stato chiamato. Non ha difeso di fronte a Barroso l’interesse della nazione. Dove era?
“In casa” si è cercato di correre ai ripari. Quando si dice cercare di mettere la pezza. A nulla sono servite le smentite proclamate ieri mattina dai nostri ministri, che tentavano di infondere l’idea della purezza della mozzarella, chiedendo all’Europa intera di non cedere alla psicosi dopo l’allarme di Giappone e Corea del Sud.
Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, il breve comunicato della Commissione europea ha chiarito: o l’Italia prenderà misure adeguate e sufficienti, capaci di eliminare rischi per la salute umana, o subirà l’adozione di sanzioni. Una semplice equazione che corrisponde ad una parola inequivocabile: embargo. E già la Francia ha appena annunciato il divieto della vendita diretta di mozzarelle campane.
Mentre l’Italia si contraddistingueva in tutto il mondo per la sua ennesima prova di inadempienza, dove erano i nostri rappresentanti? Un indizio, forse, c’è. Basta forse guardare le prime pagine dei quotidiani nazionali: la corsa al voto.
Formiche avanza un dubbio: erano forse troppo occupati ad accentuare i toni malsani di una campagna elettorale più avvelenata della bufale campane?


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