Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Attenzione a non scivolare sulla scheda elettorale

Spinosa la questione delle schede. Spinosa in superficie. Il polverone si è alzato contemporaneamente da destra e sinistra. O quasi. C’è chi sostiene che in realtà il soffio sia partito da sinistra e che, una volta sibilato a destra, si sia trasformato in un vero e proprio tornado. Tornado che addirittura ha portato con sé paroloni e minacce. Fucili e cannoni a parte, il ministro dell’Interno Giuliano Amato è alle prese con uno degli effetti della tanto prima osannata e poi subito dopo deprecata “porcata”.
Se, a sei giorni dalle elezioni, l’Italia si ritrova a dover far fronte a chi sbraita non c’è poi così molto da dire. La stampa internazionale resta sbigottita di fronte ad un Paese che non finisce mai di sorprendere. Ogni volta che ne fa una – si pensa – sarà l’ultima, perché peggio di così non può essere. Ma lei, l’Italia, continua a stupire.
Ora. È davvero possibile prendere 118 milioni di schede per cui sono state usate migliaia di euro prelevate dalle tasche dei cittadini italiani e buttarli al macero (a proposito: gli ambientalisti non aprono bocca?).
Il dubbio che attanaglia gli scrupolosi politici – che oggi più di ieri si riscoprono attenti al cittadino e al suo diritto di voto – risiede nel fatto che i simboli sulla scheda sarebbero troppo attaccati l’un l’altro. Se l’elettore, dunque, non dovesse prestare la necessaria attenzione nell’apposizione della croce sul simbolo da lui prescelto, andando a toccare anche solo di pochi millimetri l’altro vicinissimo simbolo il rischio sarebbe di “voto nullo”.
Se effettivamente ciò può far nascere dubbi, forse andrebbero presi in considerazione anche altri fattori. In primo luogo mettere in discussione una figura importante come il ministro dell’Interno è questione grave. Giuliano Amato, dal canto suo, risponde che la scheda per le elezioni di domenica prossima non sarà poi così dissimile da quella usata nel 2006. Ed effettivamente, a ben vedere, come si può obiettare? In secondo luogo: gli italiani che hanno già votato. Come si pensa di risolvere il problema? Nessuno ne parla o profila soluzioni attendibili.
In questo grande calderone elettorale, dove tutto, indistintamente, viene messo a bollire, c’è qualcuno che ancora si ricorda l’essenza del voto? L’italiano dipinto nelle ultime ore dai politici (di qualsiasi colore e bandiera) sembra essere uno sbadato che s’appresta a giocare una schedina del Totocalcio al bar di zona. C’è chi poi ha paura della mano tremolante dell’anziano che a stento si regge nella cabina del seggio. Questi timorosi hanno mai notato con quanta dovizia chi ha, ormai, un bel po’ di primavere alle spalle si prepara a quello che ancora in molti si ostinano a considerare una “chiamata dallo Stato”?
Forse basterebbe chiedere agli italiani tanta attenzione. Basterebbe eliminare le polemiche inutili lasciando spazio alla vera informazione utile. Come quando in casa disgraziatamente cade e si rompe una bottiglia pieno di olio, sarebbe sufficiente chiedere a chi abita con noi di prestare molta attenzione perché prima di “ripulire”, il rischio è di un sonoro scivolone. La macchina del tempo è concetto fantascientifico. Indietro non si può tornare. La bottiglia è rotta, ora bisogna “solo” stare attenti.
×

Iscriviti alla newsletter