I giovani italiani? Precari e bamboccioni. E non possono nemmeno più negarlo.
È questa la prima triste verità che emerge da “20e30, è ora di cambiare?”, due giorni che si è tenuta all´Università Cattolica di Milano organizzata dai professori Alessandro Rosina e Paolo Balduzzi, dagli autori di Generazione Mille Euro Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa e dal consigliere comunale Pier Maran.
I dati presentati da Rosina sono impietosi: i giovani italiani hanno il minor peso elettorale di tutta Europa, la più bassa scolarizzazione, i più bassi salari, la minor occupazione. Insomma, non contano nulla! Basti pensare che all’inizio degli anni 90 i 15-24enni erano quasi il doppio rispetto ai 65-74enni, oggi le due fasce si equivalgono. D´altronde in molti paesi europei gli under 25 sono più del 30% della popolazione, l´Italia è l’unico paese sceso sotto la quota del 25%. E così più che di “invecchiamento” Alessandro Rosina introduce il termine “de-giovanimento” della popolazione.
Un disastro? Sì. Ma convegni come “20e30, è ora di cambiare?” nascono proprio per lanciare un messaggio e invertire la rotta: la situazione è grave ma ci sono persone e forze, anche in Italia, che spingono in direzione opposta. Molti degli intervenuti a Milano sono tra coloro che le mancanze del sistema Italia le hanno denunciate: ma le sole urla, ora, non bastano più. Ed è per questo che l´evento si è già trasformato in un blog (www.20e30.ilcannocchiale.it) per riunire idee e persone: l´agire concretamente per cambiare l´Italia è una necessità di oggi. Muoversi domani sarebbe, probabilmente, fuori tempo utile.
