Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il nuovo public enemy

Nancy Pelosi attacca l’atteggiamento cinese sulla questione tibetana. La Cina risponde come conviene a chi si sente minacciato. Da ieri la stampa della Repubblica popolare ha sferrato una feroce critica mediatica contro la speaker democratica al Congresso Usa. Pelosi è stata bollata ufficialmente come “´la persona meno apprezzata in Cina”, “protettrice dei violenti, degli assassini e degli incendiari”, “un´ipocrita cinica che usa due pesi e due misure quando guarda il Tibet e l´Iraq”.
Proprio sabato da Pechino era arrivato l’annuncio dell’arresto di nove monaci buddisti tibetani, con l’accusa di aver compiuto lo scorso 23 marzo un attentato contro un edificio governativo.
Al Congresso Usa Nancy Pelosi aveva presentato una risoluzione ove si dichiarava che le proteste dei tibetani del 14 marzo a Lhasa erano sfociate in violenze, a cui la Cina aveva reagito in maniera “sproporzionata ed estrema”.
Pelosi, dunque, diventa public enemy con l’accusa indiretta di appoggiare dei terroristi. Curioso. Soprattutto alla luce del fatto che anche in Europa si iniziano a paventare posizioni ufficiali di questo genere. Quale sarà il prossimo passo della Cina? Dichiarerà “fuori legge” anche coloro che decideranno di boicottare la cerimonia d’apertura dei giochi olimpici?
×

Iscriviti alla newsletter