Quando il rischio è alto è bene mantenere la calma. Ma non si riescono proprio a comprendere i tentativi di rassicurazione “dell´ultima ora”, di fronte al disastro della Campania.
Se prima delle elezioni quel che era successo era stato utilizzato – a torto o a ragione, di certo non sarà questa la sede per giudicare – contro la sinistra di Bassolino, oggi si minimizza.
Avrebbero forse dovuto pensarci prima di diffondere tutto l’allarmismo (o la verità?) su quanto concerne il rischio di esposizione a diossina.
Da Bruxelles il sottosegretario alla Sanità, Francesca Martini, assicura: “Non è il caso di sollevare allarmi più di quanto è stato già fatto”. Secondo lei “non ci sono ratti infetti così come non c´è rischio leptospirosi”. La diossina, spiega “non viene in genere dai sacchetti di plastica, ma dai grandi rifiuti industriali”. Difficilmente credibile, purtroppo, in un’era in cui l’informazione e la conoscenza viagia alla velocità di un click. Qualsiasi persona, di qualsiasi estrazione sociale o livello d’istruzione, digitando su Google “diossina” potrà scoprire da wikipedia che la sua produzione è data da “materiale organico bruciato in presenza di cloro, sia esso cloruro inorganico, come il comune sale da cucina, sia presente in composti organici clorurati” (come il Pvc, cioè “una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo”). Chiunque, inoltre, scoprirà che non è necessaria neanche la combustione per sprigionare diossina.
E, infatti, sempre da Bruxelles Barbara Helfferich, portavoce del commissario Dimas, ha avertito: “La situazione sanitaria è grave: l´Italia non deve attendere la decisione della Corte europea per risolvere il problema, deve agire immediatamente”.
Ferruccio Fazio, sottosegretario alla Salute, tenta di ridimensionare il timore di migliaia di italiani e ammette l’esistenza di “gravissimi problemi ambientali”. “Nessuno vuole dare false rassicurazioni”, dice Fazio, tuttavia “i rischi per la salute sono contenuti. Nei rifiuti urbani non si sviluppano germi inalatori, ci sono germi trasmissibili per ingestione, ma non credo che qualcuno si mangi l´immondizia”. E poi continua: “Il topo non è un vettore importante di malattie infettive”. Mentre per quanto riguarda la diossina “ci sono i dati che dicono che è presente in quantità non elevate”.
Inutile. La gente ha capito. E così continuano rivolte, roghi e proteste. A caos si aggiunge caos: e i conducenti degli autobus decidono di incrociare le braccia. Ma perché accede tutto ciò? In molti paventano l’ipotesi della camorra dietro a questi eventi. Poi c’è chi, come Francesco Pionati (Udc), chiede di fermarsi un attimo a riflettere e afferma: “Lla camorra non può diventare l´alibi del malgoverno regionale”.