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Ritoccare l’aborto

“Negli ultimi trent´anni, da quando è stata introdotta la legge 194 che permette l´interruzione di gravidanza, si è creata una mentalità di progressivo svilimento del valore della vita”. Con queste parole, ieri, Papa Ratzinger ha nuovamente provocato un terremoto politico. La scossa è stata molto forte. Così come i consensi che è riuscito ad acquisire. Tuttavia, l´onda d´urto è pronta a generare un´incredibile ondata che, in stile tsunami, non risparmierà nulla.
 
Sull´argomento interviene anche stamattina Stefania Prestigiacomo che, dalle pagine del Corriere della Sera, sostiene una revisione della 194. “Sono stanca di sentir ripetere che la 194 non si tocca – dice il ministro, aggiungendo – Non lo accetto, è una legge di 30 anni fa, dobbiamo tenere conto dei progressi scientifici. A 22 settimane il feto è già un bambino”.
 
Sembrerebbe dunque che Giuliano Ferrara abbia riscosso un gran successo. Per lo meno politico. O meglio, nel mondo politico. Specie nel caso di rianimazione del feto. “Se davvero nascono vivi – afferma la Prestigiacomo – se c´è la possibilità di rianimarli, allora, fatti i necessari approfondimenti, quel limite di 22 settimane andrebbe abbassat”.
 
E poi via, con l´attacco ai consultori, perché secondo lei, alcuni “sono covi di sinistra”. Secondo lei, sembrerebbero “sezioni del vecchio Pci” che “sollecitano le donne a sbarazzarsi del bambino”.
 
Non è solo un duro attacco quello della Prestigiacomo, che fa riferimento anche a possibili aiuti economici alle donne.
 
Qualcosa non torna, tuttavia. Perché è intervenuta il ministro dell´Ambiente e non la Meloni che si occupa di giovani o la Carfagna che è già al lavoro per le pari opportunità?
 

La Prestigiacomo, poi, aggiunge: “La Chiesa fa bene a combattere la sua battaglia per la vita. Al legislatore tocca trovare un punto di equilibrio. Il principio della 194 resta valido: la scelta tocca alla donna. Ma la legge non è intoccabile”.

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