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“Sì, lo voglio”

Il fatidico sì è arrivato. Anche il Senato ha acconsentito e ha dato la fiducia: 173 sì. Due gli astenuti. I senatori presenti erano 313, i votanti sono stati 312. Non ha partecipato al voto l´ex ministro dell´Interno di Forza Italia Giuseppe Pisanu.
La polemica. Poco prima del voto l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha prima annunciato la sua fiducia, dopodiché ha lanciato un duro attacco al ministro dell´Interno Roberto Maroni: “Voterò la fiducia al suo governo, ed è la seconda volta che accade – rivolgendosi a Berlusconi – ma non intendo concedere la mia fiducia, né politica né morale, nei confronti del suo ministro dell’Interno. Il quale, forse per far dimenticare un passato nel quale, mentre io lottavo contro il terrorismo da ministro dell’Interno, ha militato nell’area di estrema sinistra non lontano dalla lotta armata, dice oggi cose intollerabili per me cristiano e inattuabili”.
Mentre Carlo Azeglio Ciampi è uscito dall´aula di palazzo Madama al momento del voto, manifestando un’astensione vera e propria,  Emilio Colombo si è invece astenuto durante le procedure di voto. Un chiaro segnale traducibile, secondo il regolamento del Senato, che equivale a un voto contrario. Totalmente assenti Oscar Luigi Scalfaro, Rita Levi Montalcini e Sergio Pininfarina.
“Finalmente siamo una democrazia bipolare” ha commentato Silvio Berlusconi, aggiungendo “Sì alle critiche, no agli attacchi personali”. Silvio Berlusconi aveva iniziato con questa sottolineatura il suo intervento nell´aula di Palazzo Madama. “La sinistra non più subalterna all´estremismo e al giustizialismo – ha detto – si sta avviando un clima parlamentare nuovo all´insegna del rispetto reciproco e senza confusione di ruoli”.
Il presidente del Consiglio ha usato il plurale mentre spiegava di voler cambiare l’Italia. E ha anche specificato che per raggiungere lo scopo le vie che si percorreranno saranno all’insegna del “libero dibattito democratico, guardando ai valori fondamentali della persona scolpiti nella Costituzione della Repubblica, nel rispetto intransigente dei diritti di ciascuno”, e, in particolare, “nel rispetto di tutti i poteri costituzionali”.
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