Mentre oggi il ministro dell´Interno, Maroni, è atteso al Quirinale per esporre le linee guida del pacchetto sicurezza, a Roma passa sotto silenzio una notizia. L’associazione Popica ci segnala l’agenzia Ansa, che è stata ignorata dalla maggior parte dei giornalisti italiani e che riportiamo qui sotto:
ANSA 15 maggio 2008 ore 18:19
Romena violentata, arrestato un italiano
ROMA – Una ragazza rumena, dipendente di una cooperativa di servizi, è stata aggredita e violentata in call center della capitale, dove la donna lavora come addetta alle pulizie, dal convivente della responsabile del call-center, un italiano di 39 anni, arrestato dalla polizia poco dopo. La ragazza aveva appena iniziato a fare le pulizie del locale che si trova vicino piazza Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l´ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center ed ha chiamato la Polizia. Le indagini, avviate dalla squadra mobile, hanno consentito di identificare l´aggressore, convivente della responsabile del call center.
Si tratta di una violenza che vede come vittima una donna, come carnefice un uomo. Se l’uomo fosse stato rumeno e la donna italiana, o perché no, straniera (visto il caso di qualche settimana fa della studentessa sudafricana stuprata a Roma), ci sarebbero state grandi aperture sui quotidiani di carta stampata e in televisione. Invece, no. La situazione questa volta è ribaltata. Questo silenzio dovrebbe farci riflettere, per aprire una discussione seria sul problema della sicurezza. Un problema che non è né di destra, né di sinistra. E che, potremmo aggiungere, non ha nazionalità.