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Dal fronte iracheno

Se ormai la massa dell’opinione pubblica pensava che la guerra si fosse spostata in Afghanistan, lasciando un po’ di respiro al martoriato Paese iracheno, da oggi dovrà ufficialmente ricredersi.
 
L’apparente – perché non è mai stata reale – calma piatta che regnava sull’Iraq si è dissolta. Neanche i media occidentali più embedded potranno nascondere questa verità dopo il segnale di oggi.
 
Nella provincia di Babilonia, a sud di Baghdad, sono state distribuite migliaia di volantini. Tutti uguali. Tutti con l’annuncio di un´imminente “rivoluzione” contro le truppe statunitensi. Il messaggio non è firmato. Tuttavia, la conferma che si tratti di un gruppo armato islamico deriva da una frase che si può leggere su questi: “La resistenza nazionale è l´unica scelta per l´Iraq per cacciare gli occupanti e i loro servi”. Un chiaro segnale di ostilità. Un attacco agli americani e alle truppe alleate. Sempre sul volantino c’è un invito alla popolazione a tenersi pronta e armata “in attesa dell’ora zero”. Nessun altro indizio. Ma è evidente che, in caso di attacco, ci si dovrà aspettare un segnale in codice.
 
Al-Quds al-Arabi, quotidiano arabo, sostiene che la diffusione di questi volantini propagandistici ha avuto inizio qualche giorno fa. Gli osservatori locali pensano che dietro a questo gesto si possano nascondere gli uomini dell´Imam sciita Moqtada al-Sadr. Proprio lui, infatti, recentemente aveva annunciato la nascita di un gruppo speciale all´interno dell´esercito del Mahdi autorizzato a tenere le armi e a compiere azioni armate. Questa, in realtà, non sarebbe neanche un’ipotesi tanto irrealistica. La scorsa settimana il governo di Baghdad ha dato inizio all’offensiva militare contro la corrente sadrista presente nella città di Amara. E, fino ad ora, l’operazione ha portato all´arresto di un centinaio di militanti del gruppo sciita.
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