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Fuori tempo massimo

“Basta con le stragi sul lavoro”. L’appello di Giorgio Napolitano si ripete ormai da mesi. Ieri altri sei operai hanno perso la vita sul posto di lavoro.
È accaduto a Mineo, in provincia di Catania, mentre i sei pulivano il filtro di una vasca all’interno del depuratore consortile.
Da Napoli il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è rivolto alle famiglie delle vittime esprimendo subito cordoglio, vicinanza e aiuto concreto.
Dalla Conferenza internazionale del lavoro di Ginevra, invece, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha convocato per oggi pomeriggio un incontro con le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori per gestire il problema sulla sicurezza sul posto di lavoro. Ha, inoltre, espresso l´urgenza di promuovere “un Piano nazionale di intensa collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni per diffondere condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, attraverso i prioritari investimenti in prevenzione, formazione e informazione”.
Per tutte le ore che seguiranno è un rincorrersi di “stop indignati” di fronte alle morti bianche.
“Una giornata di lutto che non avremmo voluto vivere, indegna di un paese civile, che scuote le coscienze e che non dovrà ripetersi”, fa sapere in una nota Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil. “Tutto il paese si deve ribellare”, esorta in un comunicato stampa Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl. E poi continua: “Chi ha sbagliato deve pagare. Non si può continuare a morire sul lavoro come se nulla fosse. Stiamo diventando come un paese del terzo mondo”.
Questo incidente fa volare la nostra memoria allo scorso marzo, quando a Molfetta altri cinque operai morirono per esalazioni di zolfo durante la ripulitura di una cisterna. Quando, ancora una volta, l’ennesima, le dichiarazioni dei politici e dei sindacati cercavano di mostrare a tutti i costi una reale indignazione. Una reale volontà di affrontare il problema. Intanto, però, altre sei persone hanno consegnato la loro vita alla triste cronaca italiana. Come fanno, ogni giorno, tanti altri. Solo che non fa notizia.


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