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Informazione imbavagliata?

“Un atto gravissimo si è verificato all´apertura della Conferenza Fao di Roma. I responsabili della sala stampa hanno ritirato l´accredito e impedito quindi l´accesso al collega Ahmad Rafat, vicedirettore di Aki -Adnkronos International e membro dell´esecutivo di Information Safety and Freedom”.
Questa è la dichiarazione rilasciata con un comunicato stampa dalla stessa organizzazione a difesa della libertà di stampa. Il comunicato continua così: “La motivazione del gravissimo atto sarebbero gli articoli scritti da Rafat sulla situazione iraniana e sul Presidente Ahmadinejad, considerati offensivi al punto da rendere il giornalista persona non gradita alla conferenza”.
“A Rafat, membro dell´esecutivo di “Information, Safety & Freedom” che nei giorni scorsi aveva lanciato l´appello affinché anche in questi giorni sia ricordato ovunque che in Iran è in atto una feroce repressione dei diritti umani e civili e tra questi uno dei più massacrati è proprio il diritto all´informazione e alla libera circolazione delle opinioni, è stato ritirato il pass. Alla domanda del giornalista sulle ragioni per le quali gli veniva impedito di seguire i lavori del vertice, gli è stato risposto che la Fao ha deciso di dichiaralo ´´persona non grata´´.
Rafat risponde così: ´´Considero molto grave che la censura di Ahmadinejad arrivi fino a Roma e che impedisca a un giornalista, iscritto all´Ordine dei Giornalisti italiani e che dirige un´agenzia italiana, di esercitare la propria professione perché ha opinioni negative, come moltissimi italiani, su un governo che ha chiuso oltre cento giornali in due anni e ha lasciato senza lavoro oltre mille giornalisti´”.
L’Adnkronos è solidale con il proprio vice direttore: “È molto grave che la Fao, un organismo internazionale ospitato dall´Italia, si renda complice di un personaggio e di un regime che le associazioni giornalistiche internazionali come Reporter Sans Frontieres hanno definito come il peggior nemico della stampa”.
Nick Parsonsil, responsabile della comunicazione della Fao, si “discolpa” sostenendo che la responsabilità del ritiro dell´accredito ricade esclusivamente “sulla sicurezza italiana”. Ma uno degli addetti alla sicurezza della Fao rivela che in realtà il tutto sarebbe frutto di una decisione “presa su pressioni della rappresentanza iraniana presso l´organismo internazionale” (fonte: Adnkronos).
Il presidente di Information Safety and Freedom, Stefano Marcelli, dichiara da Bonn (dove sta partecipando al Global Media Forum dedicato in gran parte all´Iran): “Ci auguriamo che i responsabili della Fao si rendano conto della bestialità compiuta e vogliano riammettere il collega Rafat, porgendogli le scuse dovute e ripristinando così la libertà di informazione anche alla Conferenza di Roma”.
Mentre in molti continuano a chiedersi cosa sia realmente accaduto, iniziano ad arrivare numerosi comunicati stampa da parte di politici e colleghi, a sostegno del giornalista iraniano.
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