Nel 1991 un grande film si preparava a fare la storia raccontando una parte dell’universo politico italiano. Il portaborse di Daniele Lucchetti vedeva come protagonisti la coppia Silvio Orlando-Nanni Moretti.
Il caso scoppia dall’uscita di Giancarlo Galan, presidente del Veneto, dal gruppo di Forza Italia. Motivo: una “leggina” che stabilizza i collaboratori dei rappresentanti veneti viene votata all’unanimità da democratici e leghisti. Giustamente, fa notare il giornalista, cosa si sarebbe scatenato se ciò fosse accaduto in Calabria, in Sicilia o in Campania. Sicuramente ci sarebbe stato il coro: “I soliti terroni”!
Invece accade in Veneto, e il Governatore non ci sta. Subito chiede l’appoggio a Renato Brunetta. Perché, come scrive Stella, “ cosa serve parlare di merito, promettere un ritorno al merito, giurare su una svolta che premi il merito se poi si continua con l´andazzo di sempre?”
