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Tagli coraggiosi

Tagli alle spese delle autonomie locali per 3,4 miliardi e di un miliardo a carico della sanità. In totale la Finanziaria per il 2009 consiste in una manovra che prevede un primo pacchetto da 13,1 miliardi, cumulato alla manovra 2010, portando l´impatto a 20,2 miliardi, per arrivare nel 2011 a 34,8 miliardi. Una somma che servirà dovrebbe consentire il pareggio di bilancio.
Il 18 giugno il Consiglio dei ministri deciderà sulla manovra. A confermarlo è il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. False voci, dunque, quelle che fino a ieri raccontavano di un possibile slittamento al 27 giugno. Fino a quella data non sono previste grosse sorprese perché, come ha confermato il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, “C´é accordo su tutto”.
L’unico nodo che rimane da sciogliere è l’accordo con le autonomie locali. Regioni, Province e Comuni non esultano per il conto triennale dei tagli presentato dal sottosegretario Vegas, ma soprattutto per il blocco sugli intervenire di fiscalità locale. Solo per il 2009, infatti, il taglio complessivo agli enti locali sarebbe di 3,4 miliardi (2,8 miliardi a carico di Regioni, Province e Comuni). Nel 2010, invece, i tagli salirebbero a 4,3 miliardi. Per poi passare al 2011 con tagli complessivi, sempre riguardo ad enti locali, per 7,8miliardi.
In sintesi: tagli di 2,4 miliardi per le Regioni tra il 2009 e il 2011, mentre per le Province 975 milioni, e per i Comuni 4,4 miliardi. Insomma, una soluzione che gli stessi enti colpiti definiscono “insostenibile”.
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