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Terrorismo reale e paranoia sociale

All’alba di oggi ventotto persone sono state arrestate dalla Digos di Napoli con l’accusa di appartenere all´organizzazione Tigri Tamil dello Sri Lanka, detta anche Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte).
La maxi operazione ha coinvolto le città di Napoli, Palermo, Genova, Biella, Novara, Milano, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Roma. In tutto 200 agenti all’opera.
Sugli arrestati pende l’accusa di associazione finalizzata al terrorismo. Dalle prime indagini risulterebbe che negli ultimi anni le persone coinvolte avrebbero raccolto ingenti somme di denaro per supportare finanziariamente il Ltte, il movimento nazionalista militante del Tamil, la regione a nord dello Sri Lanka.
Sono trentuno gli Stati che oggi descrivono ufficialmente il Ltte come “organizzazione terroristica”: l’India, gli Stati uniti d’America, l’Unione europea (composta da 27 Stati membri tra cui l’Italia) e il Canada.
“Si tratta di una operazione contro le Tigri Tamil che parte dalla Digos di Napoli – spiega il capo della Digos di Napoli Sbordone all’Ansa – che ha colpito individui attivi nel procacciamento di risorse per finanziare il terrorismo nello Sri Lanka. I soldi venivano procacciati per lo più attraverso l´estorsione a connazionali”.
In Italia sembra tornare lo spettro del terrorismo e del fondamentalismo. Anche Al Qaeda non fa abbassare la guardia. Magdi Cristiano Allam riflette sulle ultime intimidazioni ricevute da estremisti islamici e sostiene la sua perplessità rispetto all’uso della lingua italiana in questi proclami online.
“Questo fenomeno ha come protagonisti italiani convertiti all´Islam o immigrati che sono del tutto italianizzati – spiega il giornalista, aggiungendo – Mi preoccupa l´assenza della consapevolezza della gravità di questo sviluppo, che considero altamente pericoloso per la stabilità e la sicurezza nazionale e che considero ancora più pericoloso della presenza di estremisti e di terroristi islamici stranieri che non hanno un reale radicamento sul piano linguistico, culturale e sociale nel nostro paese”.
Allam chiede l’innalzamento del livello d’allarme in Italia perché, a sentire lui, questo sarebbe “un nemico che ha la nostra stessa cittadinanza o ha comunque lo stesso radicamento su tutti i livelli”. Poi continua: “È  un nemico che può essere l´inquilino di casa nostra, di cui ignoriamo l´esistenza fino al momento in cui non succede qualcosa di tragico che ci costringe ad aprire gli occhi”.
Una miccia quella di Allam che potrebbe far accendere fuochi di vaste proporzioni. Non rimane che interrogarsi sull’effettiva utilità di questo pericoloso messaggio che potrebbe portare a vedere “l’uomo della porta accanto” come il nemico da mandare via.
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