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La ricetta di Cameron

Versione integrale dell´intervento al convegno organizzato da Fondazione Roma Progetto Big society
 
Saluto il governo italiano e i ministri. Desidero anche ringraziare l’Ambasciatore, l’ambasciata e il Ceida per aver organizzato questa conferenza e per avermi invitato Desidero anche ringraziare tutti coloro che sono venuti qui questa mattina per analizzare insieme questa potente idea della Big Society. Io ritengo, e come è stato detto negli interventi precedenti e da molti miei colleghi del Regno Unito e qui, che in Italia la Big Society è bene avanzata sotto diverse forme. La forza delle vostre famiglie e la vostra cultura, le vostre reti di associazioni commerciali significano che per noi c’é molto da imparare sulla vostra Big Society, come l’Italia può imparare qualcosa dalla esperienza che stiamo portando avanti nel Regno Unito. Desidero apprendere molto da questa visita e condividere alcune delle cose che stiamo facendo.
Sono consapevole che questa presentazione non potrà dare una panoramica completa dei grandi cambiamenti che stiamo cercando di introdurre nel Regno Unito attraverso la Big Society, essendo solo agli inizi. Pertanto, questo mio intervento non potrà coprire necessariamente tutti i dettagli, ma mi auguro che nel corso della discussione di questa mattina e dei giorni e degli anni futuri possiamo insieme sempre di più esplorare il campo e colmare felicemente alcuni divari.
Vorrei iniziare parlandovi un po’ della storia del mio coinvolgimento personale in questo viaggio poichè la Big Society va al dilà non solo per quanto riguarda la politica, ma anche le nostre storie personali e collettive. Quindi inizio presentandovi il background e il perché, almeno nel Regno Unito la Big Society è qualcosa che deve realizzarsi e parlerò anche delle attività attualmente in corso a molti livelli all’interno del Regno Unito. Parlerò quindi di alcune delle sfide e delle barriere che abbiamo di fronte. E non è facile farlo. Concluderò, quindi, illustrando il quadro di cosa può avvenire nel mio paese, nel nostro paese, se si trasferisse questa visione nella realtà.
Permettetemi di iniziare con un piccolo fatto che riguarda la mia storia personale. Come potete vedere, sono abbastanza giovane. Ed è grazie ad un incidente della storia che oggi sono qui. Dieci anni fa sono uscito dal settore privato, lavoravo nella finanza, nel settore della consulenza. E molti dei miei colleghi ed io abbiamo avuto l’opportunità di andare a lavorare per il governo a Downing Street; era il momento in cui Tony Blair stava reclutando una serie di esperti dal mio settore. Ho esaminato la cosa ed ho pensato in quel momento “Questo non fa per me”. Negli affari sono solito avere un’idea, incontrandomi con altre persone, puntando direttamente al denaro e fare in modo che questo si realizzi. E noi possiamo vedere gli effetti dei cambiamenti che vogliamo fare, immediatamente, entro pochi mesi o un anno. Il governo, dall’altro lato, almeno nella comprensione generale, potrà avere un’idea, può essere anche un’idea brillante, ma ci possono volere anni perché si realizzi, anche diversi anni. E per il momento qualcuno sta realmente facendo l’attività che vogliamo vedere che può essere completamente diversa e noi non possiamo avere molto da dire o da controllare, e le persone possono non avere molto da dire o da controllare su come questo funziona. E quindi spesso la realizzazione delle idee che i politici e altri presentano, non è abbastanza facile trasferirla nella realtà.
Il mio percorso invece è di quello di un imprenditore sociale. Ho lavorato nella società civile, nel settore dell’educazione, in altri campi, creando una organizzazione per sviluppare all’esterno programmi e iniziative del governo, molte delle quali sono similari sotto alcuni aspetti a quelle che state facendo voi stessi. Una di queste, molto famosa, è stata di introdurre l’idea di portare il top dei laureati ad insegnare in alcune scuole della città più difficili e di metterli in contatto con le realtà della povertà. E ottenere questo è possibile. Dare a quelli la possibilità di continuare a farlo, di portare nella politica e negli affari e nella società, costruendo sulla loro esperienza di questi due anni. Questo è il cosiddetto Teach First ed ora è realizzato in molti paesi del mondo.
 
Negli anni recenti, attraverso questo lavoro, sono entrato in contatto con David Cameron e con il suo team, che sta lavorando su un certo numero di idee, su come incoraggiare e catturare il potere del sociale, delle imprese e dell’innovazione. Ed attraverso questo è stato possibile fare alcuni progetti con lui e con il suo gruppo, mentre erano all’opposizione, sviluppare progetti pilota per alcune delle cose che avrebbero voluto realizzare. Se ci pensate, si trattava piuttosto di una innovazione. Normalmente, per sviluppare la vostra politica conferite potere al governo e quindi sviluppate l’iniziativa, e quindi la pilotate nel governo. Qui abbiamo deciso di tentare di farlo al di fuori del governo. E se ci date potere possiamo crescere ed aumentare progressivamente. E questo è un beneficio che avviene lontano dai media, e al di fuori di tutte le pressioni politiche. E vi concentrate sull’evidenza, consegnate qualcosa, la sviluppate per gradi. E questo Programma è ora diventato il nostro Progetto Nazionale di Servizio per i giovani, dove un giorno ci auguriamo siano coinvolti mezzo milione, seicentomila giovani di 16, 17 anni in grado di mescolare, sviluppare i loro caratteri e le loro forze per servire le loro comunità. Qualcosa di cui Cameron è stato molto appassionato, anche quando è diventato leader del partito conservatore.
Attraverso questo abbiamo sviluppato un rapporto che ha resistito. Alla fine del 2009 ho letto una relazione di David Cameron. E per molti anni abbiamo cercato di trovare una espressione, un modo per capturare questa idea, questa filosofia per trasferire più potere ai cittadini e alla società civile. E la relazione era intitolata la Big Society. Nel mese di novembre 2009 ha fatto in una conferenza commemorativa. L’ho letta ed o detto “Si, è così, questo racchiude l’essenza di ciò che noi tutti tentiamo di realizzare”. Ho chiamato il suo team e ho detto: Questo è molto interessante. Ma come facciamo per realizzarlo?” E’ così interessante che molti dei miei amici lontani dall’ambito politico, che non avevano mai avuto un interesse politico, e che certamente non erano sostenitori della politica di Cameron, a destra, hanno detto “ E’ molto interessante. C’è qualcosa in questo che richiama, da una parte all’altre, le linee del Partito”. Così ho dedicato un po’ del mio tempo a sviluppare le idee e, come vedrete, sono state sviluppate. E la Big Society rimane un progetto coinvolgente, una concetto di vita che vogliamo sviluppare con i cittadini, nel Regno Unito e nel mondo. Quello che sto facendo oggi è cercare di dare un senso del lavoro in atto. Il lavoro non è finito, è solo iniziato, che richiederà molti, molti anni. Anche in questa relazione che stavo leggendo, Cameron diceva che può richiedere “una legislatura, due legislature, forse una generazione” Si tratta di una materia come la riforma del Welfare di Lord Beveridge. E’ qualcosa che può richiedere sessant’anni per essere realizzata pienamente. E qualcosa che politicamente pone delle sfide, ma ci riusciremo.
Vorrei darvi un piccolo quadro delle condizioni generali di alcune sfide che ci troviamo ad affrontare nel Regno Unito. Si tratta di qualcosa di sorprendente, non solo per il Regno Unito, ma per molto paesi occidentali. E anche la Cina, parlando della Big Society, dove si stanno tentando in diverse province di attuare i progetti della Big Society deve fronteggiare queste sfide. Una di queste è la mancanza di fiducia nell’autorità, in particolare nella politica e nella classe politica. Molti nostri cittadini non ritengono che i servizi pubblici locali favoriscano i loro interessi. C’è una caduta della fiducia all’interno della società inglese. Questo può essere comune in molti paesi occidentali. La fiducia nel governo è al livello più basso dagli anti ante-guerra.
 
E in cima a tutto questo, c’è la tecnologia (e abbiamo visto qualcosa di questo nel Medio Oriente) che sta cambiando le aspettative dei cittadini. Potete ordinare on-line un libro in ogni parte del mondo. Nel Regno Unito abbiamo ancora bisogno del permesso del governo per tagliare l’erba fuori della nostra casa. C’è una differenza tra questi due mondi. E penso alla disillusione che viene dal fatto che, i politici (molti dei quali hanno buone intenzioni) spesso fanno promesse per avere il nostro voto e per essere eletti. Ma la loro capacità di apportare modifiche nelle nostre vite, dove viviamo, può essere alcune volte molto limitata. Le ragioni sono dovute, in parte, al fatto che abbiamo problemi sociali di vecchia data e che sono molto complessi. Attualmente nel Regno Unito abbiamo un forte divario nelle aspettative di vita tra ricchi e poveri. Vi sono alcune sfide per quanto riguarda l’educazione dei nostri figli. Ve ne sono ancora molte, malgrado le meraviglie della moderna tecnologia, abbiamo ancora problemi per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri. E abbiamo molti problemi sociali. Molti dei nostri problemi sociali (e non conosco molto bene il contesto italiano) ma cose come l’obesità, l’assunzione di droghe, la criminalità – sono molto molto comportamentali. Potete destinare molto denaro a questi problemi, ma si tratta di scelte individuali che fanno le persone. E’ molto difficile per il governo dire “Noi poniamo un divieto, legiferiamo contro l’obesità” L’obesità è una serie di scelte che operano le persone, molto, molto intrecciata con il modo in cui essi scelgono di vivere la loro vita e le loro comunità, e la forte pressione attorno a loro. E’ difficilissimo affrontarle da parte dello Stato del welfare, data anche la limitata quantità di denaro di cui disponiamo.
La terza sfida che abbiamo di fronte, che non è una sorpresa per nessuno di noi, è la situazione finanziaria. E la massiccia crescita dello Stato del Welfare. Quando Lord Beverdige ha inventato lo stato del Welfare, ha immaginato che la spesa per le cure sanitarie sarebbe potuta diminuire dal momento che le persone vivono vite più sane e, pertanto, vi poteva essere minore necessità di ricoveri ospedalieri ed che avrebbero avuto bisogno di meno farmaci, le persone avrebbero dovuto fare più esercizio e mangiare meglio, ecc. Questo non è avvenuto. Infatti, malgrado i forti progressi della tecnologia medica, vediamo crescere la spesa per tenere in vita le persone. E quindi in cima a questo abbiamo una bomba a tempo demografica che, penso, anche voi vi trovate di fronte. Una popolazione che invecchia, e come conseguenza un minor numero di persone che pagano le imposte, il che significherà avere meno denaro. Mettendo da parte gli ultimi cinque anni, nei prossimi trent’anni noi avremo letteralmente meno denaro per finanziare costosi progetti sociali. E naturalmente il potere economico sta passando all’East.
Una grande serie di sfide. Noi riteniamo che sia necessario un diverso approccio. Un approccio radicato, in molti modi, nel pre-modernismo; prima abbiamo concepito una società nello stato del Welfare come tipo di processo moderno guidato dalla fabbrica. Il che significa anche la costruzione di una tradizione politica di sinistra, di destra e di centro. Qualcosa che a che fare praticamente con il comportamento dell’essere umano e che imbriglia la tecnologia piuttosto che diventarne schiavi.
Per affrontare queste sfide, dobbiamo concepire un rapporto diverso tra i cittadini, le istituzioni e lo Stato. Un rapporto che cerca di mettere i cittadini sempre di più al posto di guida, che fa perno sulla loro creatività, sul loro senso di responsabilità, come pure la partenership che li supporta per risolvere i problemi che nessun singolo operatore può affrontare da solo.
Come ho detto, i problemi che abbiamo di fronte sono troppo difficile perché il governo possa affrontarli da solo. Essi sono troppo difficili da risolvere per qualsiasi individuo, per qualsiasi impresa, per qualsiasi fondazione. Dobbiamo trovare un modo per lavorare insieme, una specie di separazione dalla politica se volete, per affrontare questi problemi.
Ma abbiamo anche bisogno di trovare un equilibrio (attraverso questo) della spesa senza soluzioni top-down costose, andando verso una nuova sistemazione che sia sostenibile e efficace nell’aiutare le persone e in particolare quelle vulnerabili.
Come ho detto, David Cameron ha parlato di Big Society per la prima volta nel 2009. Ma per la verità si tratta di un’idea che ha radici lontane nel partito Conservatore, in Un Conservatorismo Nazione, nel Burke (tornando indietro al XVIII secolo e prima di questo). La sue radici affondano nell’attivismo e nella mutualità sociale che ha caratterizzato il primo Movimento socialista. E nel Liberalismo risale alla politiche della comunità ed essenzialmente è la libertà. Nel Regno Unito, malgrado il recente dibattito politico su come può essere articolata e realizzato la Big Society nel mondo moderno, i principi che la sottendono non vengono più messi in discussione. Il Labour, il nostro partito di opposizione, ha la sua versione, la cosiddetta The Good Society. E il partito Liberale sta sviluppando un proprio progetto sulle linee della The Open Society, raccogliendo l’eredità di Karl Popper.
 
La Big Society ha la convinzione che le persone siano spesso posizionate meglio per risolvere i problemi che li preoccupano, a livello locale, meglio anche se ad essi viene dato il giusto accesso ai relativi strumenti, all’informazione e alle opportunità. Ciò avviene cambiando i nostri assunti che la prima porta di accesso sia lo Stato, o qualsiasi altro organismo o agente esterno quando affrontiamo i problemi, cercando in primo luogo se noi possiamo affrontare questi problemi internamente: posso fare qualcosa? Può la mia famiglia fare qualcosa? E quindi se non possiamo fare qualcosa, come allargare il cerchio per coinvolgere coloro che ci sono vicini?, il settore privato, il settore del volontariato e lo Stato, per affrontare questi problemi. Il passaggio del controllo, permette ai cittadini di assumere una maggiore responsabilità sulle loro vite e le loro comunità. Una visione della società, una destinazione nuova verso cui andare, non è una idea nuova. La novità di questo è un passaggio che dobbiamo fare ora dallo statalismo, tornare, sotto diversi aspetti alla vita di prima degli ultimi 50/60 anni.
La Big Sociey è più cittadini è, grosso modo, più cittadini attivi in gruppi di cittadini attivi, incoraggiati e supportati dagli Stati che favoriscono ed altre istituzioni che dovrebbero produrre risultati e una migliore società. Si tratta, grosso modo, di miscelare i gruppi sociali, sul disegno del lavoro delle persone come Robert Putman. Ed è la famiglia e che noi in questi contesti scopriamo ed impariamo a vivere. Nei gruppi noi impariamo cosa significa essere un cittadino, nei nostri gruppi impariamo cosa è realmente la democrazia. Nei nostri gruppi impariamo come trattare i conflitti e le differenze. Nei nostri gruppi impariamo cosa condividere responsabilmente i lavori.
In questo diagramma, tuttavia, vedete che la Big Society non è solo quello che fanno i nostri governi, il settore pubblico indicato sulla sinistra del diagramma. Nella parte restante di questa presentazione mi concentrerò soprattutto sul ruolo del governo. C’è chiaramente un ruolo per il settore del volontariato e per il settore privato, rappresentati qui dagli altri due cerchi. Vorrei soffermarmi solo su questo, quando diagramma è stato abbastanza utile come guida per coloro che teorizzano sulla Big Society. Desidero fare alcune osservazioni: primo, si tratta di un fenomeno in evoluzione, certamente almeno per noi nel Regno Unito. Se potete immaginare, il cerchio nel centro, questa era il tipo di vita prima degli Stati. All’inizio, c’eravamo solo “noi, come persone, come cittadini, la nostra famiglia, la nostra tribù, se volete. Nel corso del tempo, è entrato sulla scena il settore pubblico, cioè si sono creati gli Stati. E certamente, fino alla Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra in Gran Bretagna lo Stato era dominante. E’ entrato in tutte le nostre industrie, è entrato nelle nostre vite, nelle nostre telecomunicazioni, lo Stato era ovunque. Anche nelle tasse. Se volete, in molto modi era l’apice dello statalismo.
 
Discutibilmente quello che la Thatcher ha fatto nel Regno Unito era dire “no”. Nella società c’è un altro fattore, c’è il settore privato. Le nostre industrie nazionali non funzionano solo per i governi, dovremmo coinvolgere gli altri che hanno imprese e iniziative per far funzionare un certo numero di servizi che consumiamo oggi nell’Inghilterra moderna e in molti dei nostri paesi in tutto il mondo. Quello che Blair e molti altri hanno fatto con questa idea di un Terzo Modo, era di dire: “No, c’è ancora un altro attore”. C’è il settore sociale. Che non è solo il mercato, non solo i governi. Vi sono queste cose chiamate fondazioni, associazioni, imprese sociali che non sono guidate dalle forze del mercato, né semplicemente dai governi. Essi hanno un altro ruolo da giocare, trattando altri temi che i primi due non possono trattare adeguatamente. Con la Big Society abbiamo aggiunto, o riscoperto, se volete, che il quarto cerchio forse ha qualche senso, certamente negli ultimi anni, sono le altre sfere che hanno estromesso l’attività degli individui e dei gruppi, sia attraverso una regolamentazione onerosa, sia attraverso la dominanza dei mercati, alcune volte anche attraverso le azioni di alcune delle nostre organizzazioni di volontariato. Noi temiamo di aver perso l’iniziativa come cittadini per fare azioni noi stessi o per essere in armonia con ciascuno degli altri attori.
In secondo luogo, vorrei sottolineare che nella Big Society c’è sempre un ruolo per il governo, il settore sociale e il settore privato, al di fuori della Big Society. Questo è molto importante. La Big Society non è una panacea. La Big Society non la società nel suo insieme. Abbiamo ancora bisogno dell’azione del governo per salvaguardare i diritti, per stare in guardia contro la vulnerabilità, abbiamo ancora bisogno del settore sociale per sostenere cause e problemi che nessuno vuole sostenere. Abbiamo anche bisogno del settore privato per creare ricchezza. Queste cose non sono spostate o eliminate dalla Big Society.
Terzo, è in atto un dibattito molto forte nel Regno Unito sul fatto che Big Society non è il Terzo modo. Esiste un’ampia sovrapposizione tra la Big Society e il Terzo Modo. Nella Big Society c’è un forte ruolo per il settore del volontariato, ma le due cose non sono la stessa cosa. Alcune volte, come ho detto, le organizzazioni del volontariato, in particolare se sono politicizzate o in particolare se sono troppo vicine ad alcune delle altre sfere possono burocratizzarsi, possono assumere gli stessi comportamenti che estromettono l’azione individuale e collettiva. Un fatto che può essere solo pericoloso per la salute della nostra società civile.
Quarto, la Big Society raggiunge il suo potenziale solo se i cittadini intendono realmente svolgere un ruolo centrale. Se vogliono occupare il posto centrale. Noi e David Cameron chiamiamo questo “società muscolare” o “liberalismo muscolare”. Ciò che noi realmente vogliamo e che si passi da una mentalità che dice “qualche altro problema…, il mio problema è un altro problema, sì, io posso fare qualcosa per risolverlo. Posso iniziare con la mia vita, con la mia comunità”. Questo non significa che le persone lo facciano automaticamente dopo avere fatto per 60 anni in modo diverso.
Quinto, molta parte dell’innovazione che noi vedremo nei prossimi 10-20 o 30 anni nella società civile, nella pubblica amministrazione, avverrà, ritengo, nella sovrapposizione tra queste sfere e la sfera dei cittadini, tra i cittadini e le istituzioni. E vi saranno tipi diversi di nuove istituzioni ibride che si svilupperanno dalla sovrapposizione tra queste sfere. Infatti, nel Regno Unito, stiamo iniziando a rendere deliberatamente confuse le distinzioni tra ciò che è privato, ciò che è pubblico, ciò che è sociale e ciò che è civile. E possiamo dire che viene creato valore quando mettiamo insieme la forza di ciascuno. Infatti, il Teach First, che ho sviluppato, è finanziato deliberatamente con fonti private, pubbliche e volontarie. Il suo finanziamento rappresenta un nuovo tipo di modello ibrido.
 
La parte che il governo può svolgere è stata una attenzione di primaria importanza fin dal momento del nuovo governo, dal momento delle elezioni. Noi operiamo in un modo che non sono ancora certo che il pubblico inglese abbia compreso completamente. Nel Regno Unito, ogni dipartimento, virtualmente, sta cercando di spostare potere, denaro, bilanci, informazione prima di tutto sul fronte della prima linea, trasferendolo dal governo centrale, da Whitehall, ai medici, agli insegnanti, agli infermieri, agli operatori sociali, ai governi locali, ovunque noi possiamo tentare di mettere maggior potere nelle loro mani. Poiché c’è la convinzione, alla fine, che i lavoratori pubblici di prima linea comprendano meglio quali sono le sfide locali, quali sono le possibilità delle innovazioni locali, poi il governo centrale. E quindi, c’è un certo numero di cose che noi dobbiamo fare su questo fronte.
 
Vi sono tre parti della legislazione di riferimento che ora sono in Parlamento, che trattano tre temi centrali sui cui stiamo lavorando nel governo. Il primo tema è l’azione sociale. Cosa facciamo per rimuovere le barriere: 1) forse aiutare i miei vicini o aiutare un’altra persona. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo creato una serie di leggi, molte per proteggere i bambini, per salvaguardarli, che attualmente rendono più difficile per le persone essere coinvolte e per aiutare i loro vicini. Ma noi vogliamo anche incoraggiare la filantropia e creare una cultura in cui sia la norma, usando cose come il comportamento economico per le persone coinvolte. E parlo un po’ di alcuni modi con cui stiamo operando. Abbiamo un libro bianco, il Giving White Paper, che imposta alcune idee frutto della discussione e del dibattito nel nostro Parlamento su come aumentare l’impegno e la partecipazione dei cittadini. Ma noi vogliamo anche focalizzarci sulla cosiddetta Community Empowerment. Come dare ai cittadini gli strumenti e la capacità nelle loro località per assumere un maggiore controllo sul loro lavoro nei loro quartieri, su cone sono disegnati i loro quartieri. Questo parte da un maggiore localismo e dal decentramento, primo fra tutti un po’ simile, ritengo, al cambiamento costituzionale che voi avete fatto qui, per rinnovare, spostare il potere della legge agli enti locali, alle province. Cioè, dicendo fondamentalmente: nulla è illegale, salvo ciò che letteralmente e specificatamente è dichiarato essere illegale dalla legge nazionale. E pertanto, nulla di quello che noi vogliamo fare si presume che sia legale. Ciò significa un trasferimento massiccio che conferisce ad essi la capacità di fare molte molte più cose. Noi stiamo rafforzando i bilanci del governo locale. Per cui, il governo centrale non potrà più dire: “Con questo denaro farete questa serie di cose”. Noi consentiamo loro di dire: “ Utilizzeremo questo denaro localmente per la nostra agenda, per ciò che i cittadini vogliono fare”. Stiamo creando più sindaci locali, la capacità per i cittadini di eleggere, in particolare nelle grandi città, i propri rappresentanti che essi possono controllare e che possono destituire attraverso l’attività locale popolare. Stiamo introducendo una pianificazione open-source, l’idea che letteralmente potete disegnare le vostre strade ed i vostri quartieri come desiderate per i prossimi dieci anni (dando una soglia di una certa percentuale di quartieri conformemente a questo piano), che il governo locale dovrà seguire nello sviluppo di questa area locale. Se volete uno spazio per il tempo libero o una scuola o un nuovo sviluppo, potete averlo, spostando il potere ai cittadini per disegnare essi stessi i loro quartieri.
E quindi, una delle probabilità più drammatiche, riguarda il conto cosiddetto Localism Bill, che è parte del conferimento di poteri della Comunità. Ma probabilmente la sfida più drammatica che dobbiamo affrontare, come ho detto recentemente, è la riforma dei nostri servizi pubblici: vogliamo aprire la fornitura di servizi pubblici. Non desideriamo più avere il presupposto che i governi abbiano sempre il monopolio dell’erogazione dei servizi pubblici, si tratti di sanità, di educazione e molte altre aree dipartimentali, l’ambiente e così via. Il presupposto sarà, invece, che il governo dovrà dimostrare la necessità di mantenere il monopolio in una particolare area dei servizi pubblici. E i miliardi di sterline che spendiamo, stimiamo che in una prima ondata netteremo a disposizione 60 miliardi di sterline di contratti del settore pubblico che potranno essere disponibili per il settore privato, ma anche in particolare per le imprese sociali e per il settore del volontariato. Ed una delle differenze fondamentali di questo modello è quella che gli appaltatori saranno pagati in base ai risultati. Quindi, non solo quanti insegnanti reclutate o quante scuole costruite, ma quale è il risultato educativo. C’è un miglioramento? Migliora la salute? Creiamo posti di lavoro? Diamo occupazione? Quanti di questi sono occupati? E su quale base pagheremo gli appaltatori, sia del settore volontario che privato, per i risultati che daranno. Come potete immaginare si tratta di una sfida veramente drammatica.
 
Stiamo anche creando l’opportunità per le persone che lavorano nel settore pubblico di avere il diritto ad offrire, per lanciare realmente una mutualità all’interno del settore pubblico per avere il diritto di far funzionare quella parte del governo, sia che si tratti di un’ala di un ospedale, una parte di autorità locale che tratta con i bambini, una parte che tratta con le parti, per creare effettivamente una opera caritatevole o una mutua o un’associazione, e far funzionare questo in rapporto al governo e staccarla per creare una nuova entità. Poiché vediamo che quando ai professionisti viene data una maggiore autonomia ed una maggiore scelta e la capacità di disegnare la loro organizzazione, libera dal controllo centrale, anche dal controllo del governo locale, essi possono spesso innovare e disegnare i servizi per soddisfare meglio i bisogni dei cittadini, più di quanto sia possibile attualmente.
Quindi, vi sono molte cose che stiamo facendo. E questo avviene fondamentalmente senza la guida dei decisori politici, sia mettendo a disposizione il denaro (che non ne abbiamo molto) sia creando leggi che limitano il comportamento dei cittadini.
Questi modi di operare, pur importanti, alla fine portano ad una visione meccanicistica di come lavorano le persone: siano essi guidati dalla legge o dal denaro. Questi strumenti non sono più efficaci. Ritengo che nel Regno Unito abbiamo attualmente un ostacolo giudiziario, sono necessari anni perché le leggi che noi approviamo in Parlamento siano realmente efficaci sul campo, perché c’è un collo di bottiglia nel potere giudiziario. E naturalmente, come ho detto prima, non abbiamo il denaro per usare il budget come principale strumento di controllo.
Questo approccio apre effettivamente degli spazi, creando opportunità per i mercati, per i mercati sociali se volete, per le persone, per fare evolvere soluzioni dal basso verso l’alto. Se si interviene, interveniamo solo quando è necessario. Questo, in effetti, è creare una società Wiki, una società Wikipedia. Questo è virale, è organico, comporta naturalmente molti rischi di scala e di tempo, provocati dagli interessi investiti più ricchi e più organizzati. Ed il governo dovrà sviluppare metodi di influenza che siano meno pesanti, meno pericolosi e più rigorosi, utilizzando strumenti quali una maggiore trasparenza dei dati e delle informazioni, utilizzando una psicologia comportamentale penetrante secondo le parole di Robert Tylor, come pure nelle joint-ventures.
 
Molto del lavoro che è stato fatto prima delle elezioni, è stato quello di analizzare la storia poiché la big society non è unica per il Regno Unito, vi sono stati molti altri tentativi di mettere il cambiamento sociale e la società civile in prima linea di una politica, sia in America, sia nel mondo nel corso degli ultimi trent’anni. Ma c’è stato un problema fondamentale con quegli approcci che stiamo tentando di affrontare con la big society nel Regno Unito, che sono quelli che se voi create questa opportunità, anche se spostate il potere ai cittadini, i cittadini hanno la capacità, i mezzi, le reti per rispondere? O prevarranno gli interessi investiti, sia da movimenti di potere negli Stati Uniti, sia da parte del settore privato o di altre organizzazioni che dispongono di maggiori risorse, di maggiore controllo e capacità, in particolare da parte dei ricchi. Quindi, ci siamo focalizzati sul tentativo, al di fuori del mio dipartimento di governo, dell’ufficio del gabinetto, anche di sviluppare alcune politiche di base che mirano a migliorare la capacità dei cittadini di rispondere e di acquisire il controllo sulla finanza, la leadership e la connettività. Per quanto riguarda la finanza, abbiamo appena lanciato una banca della big society, una banca di investimento all’ingrosso, in effetti una Social Bank of England, con circa un miliardo di dollari di capitalizzazione, che sta cercando di far crescere questo campo detto dell’Impact Investing, non completamente commerciale e non solo per concessioni caritatevoli. Per esempio, se una organizzazione caritativa o sociale vuole offrire 100 milioni di sterline per un contratto di lavoro, per dare occupazione alle persone, vi sarà un divario tra quando può essere pagata (che possono essere uno o due anni dopo) o quando ha bisogno di aumentare progressivamente la sua organizzazione, per iniziare a lavorare con il nostro centro lavoro o con le organizzazioni governative locali. E può avere bisogno di 20-30 milioni di sterline per far fronte agli investimenti. Così la Big Society Bank è concepita per creare un certo capitale operativo attraverso i partner, in modo che queste istituzioni benefiche possano operare, possano avere questo finanziamento per avere questa scala e questa operatività. E vi sono altre innovazioni emergenti delle quali non vi parlerò oggi, che sono molto stimolanti, che stiamo cercando di introdurre, e che permetteranno di far crescere progressivamente il settore del volontariato, di far crescere le attività e le imprese sociali per far fronte alla domanda crescente di servizi in questo nuovo panorama. La Banca potrebbe anche svolgere un ruolo, come fanno nel Regno Unito la Banca d’Inghilterra ed altri organismi, per standardizzare la terminologia, i prodotti e per sostenere gli investimenti sociali. Noi stimiamo di attingere alla fine alla pensioni e ai mercati di investimento al dettaglio, molti miliardi di sterline come è avvenuto per gli investimenti, che sono andati ai mercati emergenti. Perché no, diciamo noi, investimenti anche nei risultati sociali? E un giorno avremo anche la possibilità di mercati secondari, di borse valori sociali, di mercati di titoli sociali e così via, cosa che porterà una maggiore liquidità a questo mercato. La sola la sezione del Regno Unito ha assets per 95 miliardi di sterline, più di qualsiasi cosa che il governo potrebbe fornire.
 
Leadership: abbiamo un programma che stiamo lanciando sui cosiddetti Organizzatori della Comunità. Si tratta di modelli che sono stati sviluppati in Brasile e in America e in altri luoghi, che riportano effettivamente all’idea di una leadership locale con cui possiamo lavorare, se volete, come i leader tribali o una sorta di catalizzatori tribali. Il loro obiettivo non è quello di sostituirsi al governo locale o di sostituirsi agli altri leader della società civile, ma l’obiettivo è quello di formare i cittadini ad essere più forti, di permettere ai cittadini di vedere che non posso fare assegnamento su qualcuno, ma vedere quali forze hanno al loro interno e per apprendere le capacità di operare i cambiamenti, per negoziare, per agire come sindacati amichevoli per la società civile. Per consentire questo il governo centrale sta lavorando con i leader locali, privati e del volontariato per fare i cambiamenti che essi vogliono vedere realizzati nella loro area.
Quindi vogliamo un maggiore collegamento. Sfortunatamente, nel nostro paese, in molti paesi del mondo, vi sono molte comunità in cui non c’è fiducia. Anche se date denaro, anche se avete molti progetti politici, il cambiamento non avviene perché le persone non necessariamente si abbraccino, ci vuole l’iniziativa di una parte terza. Quindi vogliamo creare gli strumenti e i finanziamenti che permettano alle persone, prima di tutto, di incontrarsi, sia attraverso i siti web locali o i siti web della comunità locale, sia attraverso quelli che noi chiamiamo i “big Lunches”, letteralmente parti di strada dove le persone escono dalle loro case, sia attraverso strumenti come la banca del tempo e i crediti del tempo, che incoraggiano le persone ad essere più vicine. E attraverso questo costruire localmente associazioni che possono reperire i fondi e il denaro per creare dotazioni locali e iniziative locali che sentono proprie.
Stiamo anche lanciando, come ho detto, il primo di molti programmi nazionali di servizio dei cittadini. Il primo riguarda i cittadini da sessanta a settanta anni di età, mirato ai cittadini che attraversano un momento particolare della loro vita. Ve ne sono molti altri: il pensionamento, per esempio, è un altro, o il primo lavoro, o quando si diventa genitori. Questi momenti in cui vi sentite vulnerabili, quando c’è il potenziale per unirvi ad altri cittadini provenienti da quartieri diversi, ricchi o poveri, per conoscere le vostre differenze e per formare gruppi, gruppi molto piccoli, e per conoscere i servizi della comunità e cosa potete fare insieme. Creando una cultura perché, un giorno, ogni persona nel nostro paese l’adotti improvvisamente come parte della Big Society.
 
Permettetemi di fare un cenno alla prossima fase perché abbiamo un programma legislativo, abbiamo una serie di politiche, che abbracciano un arco di tempo di molti anni. Ma ciò che ora stiamo facendo, nei prossimi sei-dodici anni, è la seconda fase. Abbiamo iniziato a creare potere, abbiamo iniziato a creare opportunità. Prevediamo nel Regno Unito che ogni cittadino possa crearsi la sua scuola. Noi prevediamo che tutti abbiamo la loro biblioteca e il loro parco. Non tutti hanno il tempo è l’energia o la capacità di creare qualcosa di simile. Abbiamo bisogno che i cosiddetti “Imprenditori civici” acquisiscano la mentalità di un imprenditore sociale che opera nel settore sociale. L’imprenditore civico può venire dal settore pubblico, dal settore privato e dal settore sociale. Ma ciò di cui dovrà avere cura è di fare il possibile perché altri cittadini si impegnino in queste opportunità, per trasformare l’educazione, la sanità. Queste persone saranno come i Bill Gates o i Steve Jobs della Big Society. Essi parlano in modo molto complicato calcolando potenza e processi, se volete, dove devono imparare come fare la programmazione, imparare come funziona il codice binario, e farlo funzionare nelle interfacce, nelle piattaforme, che rende molto più facile impegnarsi in queste opportunità. Hanno creato Windows, hanno creato l’I-Pad e l’I-Phone. Hanno creato i mezzi per i consumatori per iniziare ad interagire con il potere. Anche con le nostre modifiche legislative, i White Papers che stiamo elaborando in Parlamento, è ancora una parte abbastanza complessa della legislazione. Assumere il controllo dei vostri quartieri è un processo molto complicato. Come renderlo più facile per i cittadini? Gli imprenditori civici hanno la possibilità e la capacità se li supportiamo il più possibile di realizzare queste piattaforme. Gli imprenditori civici non useranno solo la tecnologia, essi potranno inserire i cittadini che fanno le loro imprese e questo significa per il cittadino avere i mezzi per compiere l’azione. Essi comprendono gli organizzatori della comunità che costruiscono movimenti on-line e off-line. Comprendono i gruppi che prendono il pub locale o il vicino ufficio postale ed operano in una comunità in cui vi sono servizi del settore pubblico, del volontariato ed altri servizi ubicati nello stesso spazio. Ma fondamentalmente chi scrive, chi mette on line, lo rende possibile per ogni altra comunità che vuole fare la stessa cosa. Essi comprendono gli enti caritatevoli, che realizzano il loro marchio, i loro beni, anche il loro bilancio attraverso l’investimento sociale che può favorire la loro missione, non solo attraverso concessioni, ma attraverso ogni bene che possiedono. E comprende il leader culturale, i giocatori di calcio e i lanciatori di tendenze, i disegnatori di moda che decidono di usare la loro influenza per guidare la moda, per dire “la moda potrebbe essere qualcosa che non è di per sé il top-down, ma potrebbe anche essere qualcosa che potete creare con il vostro disegno”. Noi possiamo darvi un disegno e voi lo potete modificare usando internet e il potere della produzione locale.
 
Quindi questo è un tipo di fenomeno sociale e culturale e gli imprenditori civici sono le persone che possono realizzarlo, non necessariamente i politici.
Voglio farvi alcuni brevi esempi di alcune delle possibilità che questo nuovo approccio che gli imprenditori civici e le piattaforme che essi creano, potrebbero fornire. E’ un azzardo sociale, una organizzazione sociale nell’East London ha recentemente sviluppato un modello, il cosiddetto Good Gym. Il Good Gym è molto interessante perché, come potete vedere, imbriglia il potere di internet attraverso un blog e nel corso del tempo vi sarà più tecnologia per permettere ai cittadini di interagire tra loro e scrivere la loro sessione di ginnastica. Quello che il Good Gym fa fondamentalmente è dire: invece di andare in una palestra privata e di pagare una quota, perchè non farlo con altri cittadini, in particolare lavorare con i cittadini più anziani che non hanno bisogno solo di esercizi ma di essere meno depressi, e la depressione ovviamente causa una serie di problemi di salute, causa una serie di problemi di salute mentale. Anche questo ha a che fare con la sanità pubblica. Ma invece di farlo in una palestra, perché non farlo nella comunità. Tre o quattro volte alla settimana si sceglie una località, una selezione di le persone, giovani e vecchi. E tutti insieme lavorano e quindi faranno qualcosa per i servizi, per la comunità, forse per un ente caritatevole o una scuola locale, sollevando attrezzi pesanti, rimuovendo il terreno o il cemento, o aiutando a fissare il tetto della scuola. E facendo questo essi eseguono un libero esercizio (così risparmiamo denaro) e rendono un servizio anche alla società (operando nel volontariato o in un altro settore), ma anche mescolandosi socialmente, creano un sentimento di comunità nella loro area locale, usando la tecnologia per stare insieme. Queste non sono persone che firmano e ogni settimana lavorano come volontari. Ciò che creano è una moltitudine, si mettono insieme quando gli conviene. E’ facile per loro, questa è una piattaforma che possono usare facilmente. E nel corso dell’esercizio, trasformano la loro uninione nella costruzione di una comunità.
E vi sono molti altri esempi di questa natura. La cosa interessante è che è un ibrido, non potete dire se questa sia pura carità, puro commercio, o pura pare del governo. Non è una iniziativa del governo. E’ qualcosa che è stato inventato letteralmente da un imprenditore civico che ora sta commercializzando il modello e che si sta diffondendo nel Regno Unito e può utilizzare il tipo di finanziamento che la Big Society Bank offre per permettere la diffusione su un’area più vasta.
 
Un altro esempio, si tratta di qualcosa più guidato dal governo. Si tratta del sito web police.uk che fa parte della nostra guida alla trasparenza, la nostra politica per fornire maggiore informazione possibile, sia per quanto riguarda la quantità di denaro speso dalle autorità locali (le autorità locali pubblicano su internet tutti i dati, tutte le spese superiori a 500 sterline, tutti i fornitori, tutte le entrate, per permettere ai cittadini di controllare). Noi pubblichiamo anche tutti i salari dei nostri dipendenti statali, del nostro personale civile. E vi sono molti altri dati che vogliamo pubblicare. Potete immaginare come questo può provocare una rivoluzione. E naturalmente i media sono in grado di utilizzare queste informazioni per tenere informati i nostri cittadini o il nostro pubblico. Ma questa è una iniziativa che riguarda la polizia del Regno Unito, dove pubblichiamo i dati sulla criminalità, se il crimine avviene nella vostra località, usando le mappe di Google, potete vedere perché vi sono anche i video che le persone locali possono inserire. Fondamentalmente, se guardate in altro a destra, c’è una pagina di dati. E per usare un tipo di termine tecnico, lo mettiamo a disposizione per gli sviluppatori di software per fare questi dati, usando protocolli comuni, e per creare applicazioni, forse applicazioni nei loro modelli I-phone o altri dispositivi, che possono usare l’informazione e farla funzionare nelle visualizzazioni o nelle applicazioni attivate localmente – tutti tipi di invenzioni di cui non conosciamo le possibilità che possono creare, per render questi dati molto complessi utilizzabili da parte dei cittadini a livello locale. Quindi, per esempio, alcune delle cose che ritenete di essere in grado di realizzare nel vostro quartiere, su Internet, o sui chioschi locali, discutere con altri cittadini sulla criminalità nella vostra zona, evidenziare le preoccupazioni che avete per una riunione pubblica. Realmente potete fare queste discussioni on-line, richiedendo i dati, facendo ipotesi, parlando con la vostra polizia locale. Fondamentalmente modificando il rapporto tra i cittadini e i loro funzionari pubblici locali. Naturalmente questa capacità permette ai cittadini di innovare, di acquisire questi dati e di valutarli, questo è possibile in ogni settore, nella sanità, nell’educazione, ecc. E’ una rivoluzione nell’uso della tecnologia dell’informazione. Ora naturalmente vogliamo fare in modo che coloro che sono on-line siano in grado di accedere a questa opportunità, quindi abbiamo un programma che una signora, Martha Lane Fox, che è uno dei campioni nel funzionamento di Internet, sta creando una rete di persone nel Regno Unito che lavorerà con coloro che non sono su Internet, gli anziani e forse i cittadini con basso reddito, per dare loro accesso attraverso librerie e attraverso altri punti di entrata, per poter partecipare a molte di queste conversazioni. Portare a loro alcune cose anche con il computer portatile nel posto in cui vivono.
 
Questi sono solo alcuni tipi di piattaforme che saranno possibili nella big society. Fornirò un elenco di altri tipi di piattaforme. Vi sono piattaforme dei cittadini, per permettere ai cittadini di scoprire cosa c’è intorno a loro. Come essere coinvolti nella mia area locale? Quali opportunità di volontariato vi sono? Uno chiamato Your Square Mile, su cui stiamo lavorando, indicato a destra, con l’imprenditore civico, chiamato Paul Twif. Vi sono piattaforme per il finanziamento: come posso donare? Come fare investimenti in titoli? Dove posso investire altre cose negli affari locali o nelle imprese sociali locali o nelle organizzazioni di volontariato? Sia per acquistare una azione o semplicemente sulla base di un debito. Alcune anche sul tipo di sponsorizzazioni. Per esempio, un sito web, Sponsoon, vi permette, se sponsorizzate l’orchestra locale, on-line diranno: Qui vi sono dei benefici, potete avere la possibilità di partecipare al nostro concerto gratuitamente, o partecipare una sessione di lettura locale”. Così viene portata la conversazione online. Piattaforme per il volontariato, siti web come Leap Anywhere, che permettono a giovani professionisti di fare volontariato nella loro comunità. Ma fondamentalmente per inserire nel Curriculum Vitae online tutte le cose che fanno, in modo che altri imprenditori nel Regno Unito possano conoscere le capacità che apprendete nel fare volontariato ed utilizzarle come parte dei criteri per l’assunzione nelle grandi organizzazioni commerciali. Il G-Bay è un´altra piattaforma, il tipo di idee, dove abbiamo un certo numero di nuove imprese nel Regno Unito che dicono: “ Bene, questo edificio, molti edifici governativi , molti beni del governo in tutto il paese attualmente sono vuoti per buona parte dell’anno. Usiamo una piattaforma di stile E-Bay per permettere al settore privato e del volontariato di usare gratuitamente o con qualche onere, questi edifici, per generare reddito per lo Stato (che può reinvestire in cause sociali), ma anche per fornire una piattaforma per l’attività civica, per permettere di essere usata e per fare in modo che questi beni siano sfruttati pienamente”. Questo ovviamente produce benefici sociali ed economici.
 
Piattaforme di ottenimento, una piattaforma che stiamo creando per le piccole imprese, per avere on line singoli contratti governativi, in tutto il Regno Unito, con tutte le scadenze e per tutte le zone geografiche, in modo che se siete una piccola impresa, potete avere questo contratto e questo è molto trasparente.
Piattaforme di spesa: come ho detto prima, per vedere e fare confronti tra una autorità locale e l’altra, qual è la spesa nelle diverse voci. Chi sono i principali fornitori che usano, rendendolo trasparente.
Piattaforme di consumo collaborativo: probabilmente l’esempio più famoso che abbiamo è il Bicycle Scheme a Londra attualmente ed a Parigi, dove potete affittare on-line una bicicletta, potete affittare autovetture. Vi sono siti web in cui potete condividere il vostro giardino con il vicino per coltivare ortaggi e scambiarli. E quindi le piattaforme della banca del tempo. Attualmente abbiamo diversi schemi come Circle, Care Credits, che permettono alle persone anziane e ai giovani di aiutarsi reciprocamente. Ma invece di pagare sempre con pagamenti finanziari, essi pagano con il cosiddetto credito del tempo, un gettone del tempo che essi possono usare per avere altri servizi dallo Stato o dalle organizzazioni di volontariato o da altri. E in Giappone vi sono esempi di questo, uno famoso in Giappone è quello in cui, per esempio mio nonno può vivere in una città, cioè mio nonno vive nel Lazio e io vivo a Roma. Se impiego molte ore alla settimana per visitarlo e per dargli l’aiuto di cui ha bisogno, guadagnerò alcuni crediti di tempo e spenderà questi crediti con voi in un’altra città. E questo sentimento di collegamento sociale, è possibile usando la tecnologia. Potete immaginare quanti ve ne siano sviluppo di internet derivanti dai social media diretti ai social media.
 
Andando avanti, c’è una terza fase nello sviluppo della Big society, che sarà la più difficile, che riguarda la trasformazione della cultura di tutti noi, non solo del governo, non solo del settore privato e del volontariato, non solo degli imprenditori civici, ma che dobbiamo automaticamente realizzare. Io penso che in Italia siete più avanti di noi, perché la vita della vostra famiglia è più forte. Nel Regno Unito, abbiamo moltissimi problemi per quanto riguarda le persone che vivono da sole, un senso di frammentazione della società, della rottura delle famiglie, ecc. Ma alla fine questo riguarda le responsabilità anche personale e della famiglia. Un esempio classico: la criminalità. Tutte le ricerche a livello mondiale ci dicono che abbiamo bisogno di un approccio a tre punte per afferrare il problema della criminalità. Il terzo fattore più importante nell’affrontare la criminalità è una forza di polizia efficace, flessibile e responsabile. Cosa che le nostre riforme pubbliche ci auspichiamo possano creare. Il secondo è cosa noi, tutti gli osservatori dei quartieri, le associazioni organizzate dei quartieri che controllano la criminalità nell’area, molto simile ai tipi di cose che auspichiamo che i nostri imprenditori civici svilupperanno ed amplieranno. Ma la cosa importate nell’affrontare la criminalità in una area locale, secondo la ricerca, è quella di conoscere i nomi degli altri, perché se conoscere i nomi degli altri, sapete chi sono gli stranieri e gli stranieri possono essere le persone che commetteranno il crimine nella vostra area. Questo si applica non solo alla criminalità, si applica all’educazione o alla nostra responsabilità come genitori, ed anche agli insegnanti, alla salute, come vedo la mia salute, l’ambiente, ogni cosa. Per realizzare veramente la big society, abbiamo veramente bisogno di scoprire, se volete, e di rafforzare il senso della responsabilità personale e di creare questo tipo di cultura. Abbiamo bisogno dell’aiuto dei media, in modo ampio perché i media hanno funzionato con il Big Government ed sono utilizzati per reperire informazioni provenienti dal centro. E c’è molto da lavorare su come riformare questo, come incoraggiare i cittadini a creare i loro media, usando internet ed altri strumenti. Per spostare l’attenzione dal centro a cosa avviene qui, perchè molti cittadini spesso non prestano molta attenzione a ciò che avviene nelle loro località. Per mantenere vigili quelle istituzioni che ora stanno lavorando con loro, ed anche per attirare l’attenzione sui problemi e sulle preoccupazioni che essi hanno e per evidenziare il buon lavoro che spesso viene fatto a livello locale.
 
Per concludere, vi sono un certo numero di barriere e di sfide. Non voglio darvi un’immagine falsata di come sia difficile lavorare su questo tipo di cose. Penso anche che quando è stato lanciato lo Stato del Welfare con Beverdige, con l’NHS ecc. le sfide massicce che si sono trovate di fronte sono le sfide che abbiamo di fronte oggi. Ve ne sono otto:
1. la cultura: di questo ho già parlato. Stiamo lavorando anche su alcune soluzioni per queste sfide.
2. La mancanza di tempo: molte persone sono attive nel Regno Unito, guadagnano denaro. Abbiamo bisogno di strumenti per rendere più facile per loro utilizzare il poco tempo che hanno e per responsabilizzare coloro che hanno più tempo ad aiutare quelli che hanno meno tempo.
3. La mancanza di fondi: come sapete, perché molta parte del nostro settore sociale cresca da dieci a venti volte in uno spazio di due o tre anni è difficilissimo. E quindi abbiamo bisogno di lavorare con loro, abbiamo bisogno di lavorare e con le imprese per reperire risorse.
4.Misurazione: come misurare questo? Non è misurabile in termini tradizionali e politici. Stiamo iniziando a misurare il capitale sociale. Parte della soluzione, abbiamo un forte interesse sul benessere nel Regno Unito. Noi riteniamo che la Big Society sia uno dei tre driver della felicità, del benessere. Riteniamo che nelle società occidentali dovrebbero essere i fattori più importanti sui quali focalizzarsi perché la crescita economica, per suo fine, porta ad una divisione tra felici e non felici, coloro che hanno e coloro che non hanno. E’ una specie di risultato inevitabile delle forze del mercato. Così, insieme con la capacità di ripresa, insieme con l’onestà, la Big Society o la connessione sociale, riteniamo che sia una cosa importante per misurare parte del benessere.
5. Decentramento. Penso che qui abbiamo davanti delle sfide. Se date potere alle autorità locali o ad altre organizzazioni locali, se date potere alle istituzioni benefiche, come fare perché ne tengano conto? Come delegano il potere o lo mantengono e creeranno solo un Big Government o una mentalità, un burocrazia, ma non lo delegheranno. E quindi questo grande tema è come creare un equilibrio tra questi.
6. Responsabilità: cosa avviene quando le cose vanno male? Cosa avviene quando le opere benefiche che curano il parco, collassano? Come disegnare le strutture ed i meccanismi per trattare questi insuccessi?
7. Gestione del rischio. Sapete, una parte del pubblico nel Regno Unito quando votiamo, pensa che l’educazione, la sanità e la criminalità siano aeree richiedono ancora un coinvolgimento del governo, non vogliono assumere molti rischi. Quindi, la riforma nelle diverse aree dovrà essere fatta a velocità diverse. Come il processo europeo in due o tre fasi, alcune cose che possono essere più veloci, come le cure sociali, come il coinvolgimento e il localismo; alcune cose devono essere spostate con molta cautela, come la sanità e l’educazione locale. E pertanto, dobbiamo adottare un approccio a portafoglio.
8. E, quindi, la politica. E’ una materia difficile. Richiederà molto tempo. Noi dobbiamo accertarci che questo rimanga supportato dal centro, dobbiamo costruire un’alleanza. E alla fine continuare a dire che non vi sono alternative.
 
Una big society sarà una società in cui i cittadini conteranno di più nel controllo, saranno più in grado di creare le loro aree locali, più in grado di aiutarsi reciprocamente senza l’aiuto del governo. Sarà una società in cui il settore pubblico ed i funzionari pubblici avranno le capacità per favorire l’impegno ed il coinvolgimento dei cittadini. E, anziché consegnare, iniziare a svolgere un ruolo di delega, trovare flussi di finanziamento. Dobbiamo fare una serie di innovazioni per quanto riguarda i bilanci, una delle maggiori innovazioni attualmente nell’amministrazione pubblica del Regno Unito. Si tratta della creazione di quelli che vengono chiamati bilanci della comunità, quindi prendere una parte del denaro dalla sanità, dall’educazione e dalla lotta alla criminalità e conferirlo ad un trust o budget locale. E quindi, questo trust, questa attività di delega, quando si tratta di questo problema, quando si risolve il problema sociale, come una riduzione dei ricoveri ospedalieri, la persona che paga per il lavoro con il governo non è necessariamente la stessa persona che trae risparmi per questa attività. E così voi dite: “Bene, lasciateli lavorare insieme e creare meccanismi di finanziamento che mettano insieme finanziamenti provenienti da tutte queste risorse dagli enti benefici ed altri gruppi”. E fare in modo che vi sia più denaro per risolvere i problemi. Uno dei maggiori progetti che stiamo portando avanti, è il lavoro con le famiglie. In ogni località vi sono venti famiglie che costano al governo di più della spesa familiare. Vi sono spesso dieci o venti dipartimenti governativi diversi che lavorano per combattere la criminalità, per l’educazione, la sanità, il lavoro sociale, ecc. Ciò che noi diciamo è: mettiamo tutto questo denaro in un singolo bilancio, un bilancio familiare, e affidiamolo ad una buona persona (in molti casi, la famiglia sceglie la persona) e quindi essi possono portare nei servizi da prestare alla famiglia oltre agli alimenti, oltre alla criminalità, il lavoro. E pertanto, risparmiano una parte di denaro e i risparmi arricchiscono tutte le persone che partecipano a questi bilanci.
Nella big society c’è più senso che voi ed io possiamo essere coinvolti, possiamo disegnare la nostra località, progettare i nostri servizi pubblici, assumere un maggiore controllo. Salto queste slide, ma essenzialmente vi sono attività che dovranno essere fatte. Nel Regno Unito, il settore privato ed anche il settore del volontariato, si stanno impegnando per vedere quale ruolo possono giocare per supportare questo fatto.
Anche il governo dovrà fare la sua parte. Non siamo in una situazione in cui il governo torna indietro e lascia fare. Come dice Cameron, il governo deve svolgere un ruolo migliore. Questo non avviene come abbiamo visto in altri luoghi, come in Russia e in parti dell’America Latina. Il governo deve giocare un ruolo di catalizzatore, per costruire questo insieme con la società.
 
E per finire vi sono tre aree di pensiero future, sulle quali ci stiamo impegnando e sulle quali vorrei dire qualcosa. Una, è che abbiamo bisogno di rivisitare il nostro servizio civile ed il nostro servizio civile locale. E’ molto interessante oggi poter essere qui con voi dove siete concentrati sull’amministrazione pubblica. Ho trovato che noi abbiamo tentato di fare riforme nel XXI secolo, usando una sorta di tipo di pubblica amministrazione del XVIII e XIX secolo inventata da Gladstone attraverso il servizio civile, che era molto forte. Ma io penso che con questo tipo di modello di società, noi abbiamo bisogno di avere altre persone che siano più operative, che possano lavorare molto a livello locale, che abbiano altre capacità, che possano essere veramente produttive, usate per assumere rischi alcune volte dal settore privato, da quello volontario e fuori del governo, che non siano necessariamente ostacolate nella loro capacità di avanzamento di carriera. E quindi questo è qualcosa da guardare con molto interesse, per creare una maggiore osmosi tra il settore pubblico e gli altri settori e per sviluppare nuovi tipi di capacità per influenzare, farsi strada e delegare come è necessario fare per il XXI ed il XXII secolo.
Abbiamo bisogno di sviluppare strutture giuridiche ibride. E’ interessante che oggi qui sia rappresentata l’Europa. L’Europa tecnicamente non ha una struttura giuridica per l’impresa sociale. L’impresa sociale attualmente è considerata essere una piccola impresa, ritengo, in base alla legislazione europea. Dovremo iniziare a discutere su come riconosciamo alcune di queste strutture, dato che alcune volte esse sono per il profitto, alcune volte non profit, alcune volte sono ibride, altre volte sono organizzazioni multiple in un gruppo che realizza cose diverse. Come dobbiamo trattare questo in termini di imposte e di altri incentivi?
 
E quindi, in terzo luogo, nuovi tipi di strumenti di finanziamento per la big society. Mi trovavo due giorni fa nella City di Londra, affrontando questo tema con i banchieri ed i finanzieri e dicevo: nell’era della Thatcher abbiamo avuto il Big Bang, abbiamo avuto nuovi tipi di innovazione finanziaria. Possiamo creare nuovi tipi di innovazione finanziare sociale? Così che queste persone possono ora iniziare ad investire non solo in qualcosa che può attraversare il mondo, molto lontano da voi e che può avere un impatto sulla vostra situazione finanziaria. Ma anche utilizzare la finanza per salvare il mio pub locale o il mio parco o utilizzare la finanza per risparmiare denaro proveniente dall’attività anti crimine fatta dal governo. E realmente investire in cose come il Care About, che sono parte della mia vita, e non solo in qualcosa che è lontano da me migliaia di miglia. E quindi vi sono tutti i tipi di innovazione. Noi dobbiamo chiedere un’innovazione dei titoli che hanno un impatto sociale, che ritengo molto interessante. Effettivamente un contratto che è stato fatto tra investitori e governo e, quindi, un broker dove se opera per enti benefici e per le organizzazioni locali, riduce, per esempio, il numero delle persone che sono incriminate e che vanno in prigione, è utile su un periodo di sei anni e risparmiamo un po’ di denaro per il governo centrale e, quindi, per il ministero della giustizia. E il ministero della giustizia è d’accordo di restituire a questi investitori ad un tasso di interesse parte dei risparmi che potrebbero derivare dal fare questo. Forse, analogo alla creazione del tipo di una società pubblica a responsabilità limitata. In effetti, alcune delle stime dicono che possiamo essere in grado di generare rendite per gli investitori tra l’8 ed il 15%, in base alla riduzione del tasso di recidiva criminale. E quei prodotti potrebbero essere sviluppati e alla fine venduti e trasferiti in miliardi, che non abbiamo come governo, per essere investiti in attività che possono essere benefiche per la società. E vi sono altre applicazioni in termini di salute e di cure sociali, ecc.
 
Questi sono giorni importanti, il potere viene trasferito in oriente. Diventiamo più vecchi ogni giorno. Vi sono sempre meno risorse. Abbiamo bisogno di dare di più a coloro che vivono nelle città ed anche a coloro che hanno una visione diversa del mondo, siano essi cinesi, musulmani o provenienti da altre parti del mondo, che vivono nelle nostre città o che vivono nelle loro città.
Noi siamo sospesi come eravamo cinquecento anni fa tra l’alto Medioevo ed il nuovo Illuminismo. Ma l’umanità ha vissuto e prosperato per millenni in tempi come quelli perché in quei tempi abbiamo riconosciuto la nostra forza e la nostra migliore possibilità di sopravvivenza. Abbiamo, così, bisogno del sociale e non solo di una ripresa economica. Abbiamo bisogno di una impostazione nuova per sostituire il dopoguerra che rifletta il fatto che oggi, nell’età di Internet, la vita può avvenire, contemporaneamente, a livello locale e globale. Abbiamo bisogno di portare avanti queste impostazioni e di riscoprire di nuovo il potere dei gruppi, i nostri gruppi ed i gruppi che mescolano persone come noi e persone che non sono come noi. E per mettere il potere nelle mani di questi gruppi, vecchi e nuovi, e per permettere loro di controllare collettivamente il nostro destino. Come Margaret Mead, ha scritto, e questa è la parte più favorita che guida quello che facciamo nella big society: “Non dobbiamo mai dubitare che un piccolo gruppo di persone impegnate profondamente possa modificare il mondo”. Io desidero lavorare con voi, a livello internazionale e in molti altri paesi, possiamo iniziare a riconoscere il potere che i gruppi hanno avuto, supportarli ed usarlo per trovare una strada verso ciò che cambierà il mondo. Grazie molte.
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