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Un traguardo da certificare

Cercando sulla guida alla responsabilità sociale Iso 26000, alla voce “sviluppo sostenibile”, si legge: “Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni. Lo sviluppo sostenibile si riferisce all’integrazione degli obiettivi di una elevata qualità della vita, salute e prosperità con la giustizia sociale e il mantenimento della capacità della terra di supportare la vita in tutta la sua diversità”. Questa definizione illustra la complessità del tema sostenibilità.
Dal 1997 la certificazione “etica” SA8000 (Social accountability) permette di accertare la corretta applicazione di politiche di rispetto e promozione dei propri dipendenti. Più recentemente la verifica dell’intera catena di fornitura, a volte delocalizzata e difficile da monitorare autonomamente, è fra le preoccupazioni dei grandi gruppi industriali.
 
Sul tema ambientale, l’impegno è sempre più diffuso per la riduzione delle emissioni di gas serra, secondo il Protocollo di Kyoto (1997). Un settore molto esposto è quello edile, responsabile del 40% del consumo di energia primaria complessiva e del 40% delle emissioni globali di gas serra. In sintesi, in questi anni la sostenibilità è divenuta un principio irrinunciabile in tutti i settori industriali, civili e dei servizi, nella convinzione che solo le organizzazioni concretamente “sostenibili” e credibili nelle loro varie iniziative sono destinate a durare nel tempo.
Su tutti questi temi, si moltiplicano le iniziative che hanno come parola d’ordine la sostenibilità. Il Carbon disclosure project per esempio è un’organizzazione no-profit che gestisce il più vasto database di emissioni di gas serra con oltre 3mila organizzazioni in 60 Paesi. Partner internazionale di questo progetto è Bureau veritas, fondata nel 1828, oggi gruppo co-leader mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per qualità, ambiente, salute, sicurezza e responsabilità sociale. In Italia, a proposito di misurazione di impatto ambientale, è stato validato, fra gli altri, il carbon footprint cioè il contenuto di CO2 di una speciale confezione di acqua minerale San Benedetto e della nuova sede dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, progetti sviluppati in collaborazione con il ministero dell’Ambiente.
 
Recentemente è stata lanciata da Bureau veritas anche la Green rating alliance, un approccio innovativo che misura le performance ambientali di edifici esistenti per aiutare gli investitori a prendere decisioni sulla gestione del loro portafoglio di asset e sulla valutazione di lavori da attuare per migliorarne il rendimento. Questo strumento è stato sviluppato in collaborazione con i leader del real estate mondiale come Aew europe, Allianz real estate, Axa real estate, Ge capital real estate europe, Ing real estate investment management, KanAm grund, LaSalle investment management, Socotec, Wsp rnvironmental, Drees & Sommer Ag, Deloitte real estate advisory, Schneider. A marzo 2011 erano stati già valutati 4 milioni di metri quadri tra uffici, centri logistici e commerciali in 60 città, localizzate in 12 Paesi europei.


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