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47 nuove proposte per l’efficienza energetica

economia verde ambiente agroalimentare
Quarantasette nuove proposte per migliorare l´efficienza energetica.
L´Autorità per l`energia le ha approvate, nell´ambito del meccanismo dei certificati bianchi. Gli interventi, per circa il 95% concentrati nel settore industriale, permetteranno, riferisce l´Authority, una riduzione di consumi stimata di oltre 800 mila tonnellate equivalenti di petrolio nei prossimi cinque anni.
Le nuove proposte, riferisce l´Authority, favoriscono la diffusione di tecnologie strutturali, in grado di generare risparmi energetici ed economici a favore dei consumatori e del Paese per molti anni, come previsto dalle nuove Linee guida recentemente introdotte dall´Autorità in tema di efficienza energetica.
 
L`approvazione delle 47 proposte “in anticipo rispetto alla tempistica per l`applicazione del meccanismo del silenzio/assenso previsto – tiene a sottolineare l´Autorità – permetterà ai proponenti di procedere celermente con le prime richieste di emissioni dei titoli di efficienza energetica anche in vista della verifica del conseguimento degli obiettivi 2011 da parte dei soggetti obbligati”.La maggior parte degli interventi riguarda l`ottimizzazione degli impianti (valore medio pari a 5,3 ktep per anno) e l`introduzione di componenti più efficienti (forni, bruciatori, miscelatori), con un valore di risparmio medio pari a 3,6 ktep per anno.Secondo le stime fornite dagli stessi proponenti, i 47 progetti – che si aggiungono ai 594 già approvati dall`avvio del meccanismo nel 2005 – consentiranno risparmi medi annui pari a circa 160mila tep, di cui circa 55mila tep per anno per risparmi di energia elettrica, quasi 43.500 tep per anno per risparmi di gas naturale e quasi 62.500 tep per anno per risparmi di altre forme di energia (ad esempio olio combustibile o gasolio) per usi diversi dall`autotrazione.Oltre il 70% di questi risparmi verrà conseguito grazie agli interventi proposti dalle società di servizi energetici (Esco), oltre il 20% dai soggetti con obbligo di nomina dell`”energy manager” e circa il 5% direttamente dai distributori di gas o energia elettrica.
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