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Argentina, scandalo economico scuote le madri dei desaparecidos

Al ritorno delle vacanze natalizie, il giudice Norberto Oyarbide ha riaperto il caso contro Sergio Schoklender per corruzione, riciclaggio di denaro e frode quando gestiva le finanze della Fundación Madres de Plaza de Mayo, la storica associazione che riunisce le madri dei “desaparecidos”, i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina degli anni ’70 e ‘80.
L’amministratore avrebbe incassato illegalmente nove miliardi di euro. I fondi erano destinati alla costruzione di abitazioni come parte di un programma sociale dello Stato, ma Schoklender invece si sarebbe comprato due aerei privati, uno yacht e una serie di auto di lusso, tra altre beni.
 
La causa è stata sospesa perché Oyarbide era partito fuori dall’Argentina verso Punta Cana (Repubblicana Dominicana), ma il pubblico ministero Jorge di Lello aveva chiesto l’interrogazione a più di sessanta persone, tra cui il fratello Pablo Schoklender e Alejandra Bonafini, figlia di Hebe Pastor de Bonafini, una delle fondatrici della fondazione. Il processo per verificare le accuse si svolgerà entro la fine del 2012, mentre le madri argentine continuano a chiedere, oggi più che mai, giustizia.


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