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Financial Times: ‘Gente seria sta governando l’Italia’

“Buone notizie da Roma: gente seria sta governando l´Italia”.
All´indomani della giornata britannica di Mario Monti, è questo il commento del Financial Times ospitato sulla seguita rubrica Lex Column nella quale si sottolinea che i tassi d´interesse sul debito scenderanno decisamente solo quando la crescita economica tornerà ad accelerare.
Inevitabile il confronto con il precedente esecutivo: “Dopo un decennio di governo come uno spettacolo di cabaret, sotto Silvio Berlusconi, l´era di Mario Monti dovrebbe essere più simile a quei film classici italiani degli anni ´70 che avevano i sottotitoli e che trattavano argomenti di vita e di morte”.
Secondo il quotidiano londinese, questo governo “ha fatto una buona partenza: la riforma delle pensioni è operativa e sta iniziando ad affrontare le rigidità radicate nell´economia. Ad ogni modo gli sforzi di Monti non si riflettono sul mercato obbligazionario dove il rendimento sui titoli di stato decennali italiani, 6,4%, resta maggiore di quelli spagnoli”.
 
Si legge ancora nel commento: “I detentori di titoli di stato italiani tendono a suddividersi in tre categorie: gli ottimisti, i pessimisti e i pessimisti (ottimisti) che vogliono essere ottimisti (o pessimisti). E per un Paese che negli ultimi sei mesi ha approvato tagli alla spesa pubblica e nuove entrate per 80 miliardi di euro per puntare a un avanzo primario del 5% del Pil il prossimo anno, gli ottimisti dovrebbero essere in cima. Ma non lo sono perché la posizione dell´Italia sui conti pubblici resta precaria”.
L´Italia “dopo il declassamento della scorsa settimana detiene la seconda valutazione creditizia più bassa (BBB+) nell´eurozona, con l´eccezione di Cipro e dei tre Paesi in corso di salvataggio (Grecia, Irlanda, Portogallo, ndr). E questo è un arto esile sul quale intraprendere un fabbisogno di finanziamento lordo da 650 miliardi di euro fino al 2014. Il rendimento sul titolo di stato decennale dell´Italia è al di sotto del 7,5% toccato lo scorso novembre, ma la Spagna può finanziarsi al 5%. Roma potrebbe abbassare i costi finanziandosi sulle scadenze più brevi – fondi a due anni possono essere ottenuti al 4%. Ma questo accorcerebbe il profilo delle scadenze che con i suoi sette anni circa (di vita residua media, ndr) è una delle poche cose rassicuranti del debito sovrano netto da 1.900 miliardi di euro dell´Italia. Se l´Italia vuole convertire i pessimisti che vogliono essere ottimisti non è sufficiente a soddisfare le aspettative esaltate.
 
Monti – conclude il Financial Times – “dovrebbe puntare a una sorpresa positiva, come una più alta crescita economica stabile (se fosse il 3% dallo zero di oggi?). Solo allora i costi di finanziamento dell´Italia torneranno veramente sulla terra”.


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