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L’Europa unisce la politica italiana

Oggi in aula c’è l’Europa. La mozione unitaria presentata da Pdl, Pd e Terzo Polo è il primo passo parlamentare italiano importante che testimonia una maggioranza allargata in marcia per uscire dalla crisi e avere un´Italia e un´Europa più forti.
 
Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, spiega così il senso del documento a Formiche:
“In poche settimane il governo Monti è già riuscito ad imprimere una svolta in termini di credibilità all’Italia in ambito europeo, come dimostrano gli incontri ai massimi livelli e gli apprezzamenti ricevuti dal nostro Paese per le misure recentemente adottate. La mozione presentata dalla maggioranza nasce con l’obiettivo di individuare gli strumenti utili alle istituzioni dell’Ue per rispondere alla crisi economica e difendersi dalla speculazione internazionale. L’unità di intenti e l’azione sinergica tra gli Stati è presupposto necessario per l’uscita dalla crisi, ma c’è bisogno soprattutto che l’Italia si riappropri di quel ruolo da protagonista sulla scena europea che ha sempre avuto in passato e che ultimamente aveva smarrito”.
 
Gianpiero D’Alia, presidente dei senatori dell´Udc, sottolinea il valore politico enorme del testo “perché trasmette ai nostri partner europei un senso di unità nazionale che deve valere per oggi e per domani. È – continua – l´unica strada per salvare il Paese e per questo non sono ammessi ´mal di pancia´ o tattiche dilatorie. Il messaggio di consapevolezza e unità di tutti servirà a trasmettere certezze per il futuro. Sosteniamo con forza il difficile lavoro del presidente Monti per rafforzare il ruolo europeo dell´Italia. Solo così si esce dalla crisi”.
 
Il testo
Nel documento, Pdl, Pd e Terzo polo chiedono a Mario Monti e al nuovo esecutivo di “continuare a perseguire con determinazione il rafforzamento del tradizionale ruolo dell´Italia quale membro fondatore dell´Unione europea”, assicurando “la continuità fra le misure adottate in materia di six pack (sei atti legislativi volti a rafforzare la governance economica nell´Ue,ndr) ed il nuovo trattato, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di riduzione del debito eccessivo che devono tener conto dell´andamento del ciclo economico, e di altri fattori tra cui l´ammontare del debito pensionistico e del livello del risparmio privato”.
 
Non solo: dalla maggioranza viene anche chiesta particolare attenzione al ruolo della Corte di giustizia dell´Unione europea, al “giusto equilibrio fra la politica di riduzione del deficit e del debito, le politiche di stabilizzazione dell´euro e la politica per la crescita attraverso molteplici interventi”e, si legge ancora nel testo, alle politiche per “l´introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie prospettando l´opportunità che essa si applichi a tutti Paesi membri dell´Unione europea”. La maggioranza, inoltre, non rinuncia a chiedere impegno al governo per la creazione di un´agenzia di rating comunitaria, per porre al centro della politica dell´Ue la crescita e il rilancio, con l´introduzione di eurobond e project bond e per “promuovere una dichiarazione a latere del trattato da sottoscrivere con altri Paesi disponibili che affermi l´opportunità di riaprire, in tempi e modi opportuni, il processo costituente verso un´unione politica dei popoli europei”.


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