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Se la formica diventa cicala

Perché si parla di rottura dell’area dell’euro? Un passo indietro. I Paesi che vi aderirono lo fecero per diventare più simili. I tedeschi per divenire più italiani e gli italiani più tedeschi? Esatto. E come? Fissando tassi di cambio irrevocabilmente fissi tra i Paesi. Vale la pena spiegare meglio.
Immaginate che nel 1998 Germania ed Italia potessero vendere una lavatrice nel mondo allo stesso prezzo, suddividendosi equamente il mercato mondiale. Ora fate passare il tempo e… che succede al prezzo della lavatrice in Italia ed in Germania? La lavatrice la costruiamo con tanti lavoratori. Dipende dalla dinamica salariale dunque. Il sistema-Paese Germania decise che la sua economia sarebbe sopravvissuta solo con una forte moderazione salariale a cui si attenne. Le formiche tedesche pensavano al futuro. La cicala italiana aveva altre priorità.
 
E dunque cosa è successo nel tempo? La lavatrice italiana ha cominciato a costare sempre di più, e le imprese italiane hanno perso quote di mercato, lasciandole alle formiche tedesche. Ecco perché il Pil tedesco in questo decennio è cresciuto più del nostro. Siccome le cicale italiane non hanno adeguato il loro tenore di vita alla minore ricchezza hanno cominciato ad indebitarsi (con lo Stato soprattutto). Siccome le formiche tedesche sono formiche anche come famiglie, i loro crescenti redditi li risparmiano. E come fecero le cicale italiane ad indebitarsi? Esatto, grazie alle formiche tedesche. Fino al 2008. Quando le banche germaniche cominciano ad impaurirsi, si allontanano pian pianino e vengono rimpiazzate, nel finanziare le cicale, da aiuti ufficiali. Oggi stentano ad arrivare anche quelli. Mentre la nostra competitività continua a peggiorare e con essa la nostra bilancia commerciale.
 
Ora l’euro è dunque giunto ad un bivio e anche i Paesi che ne fanno parte. Che non sono diventati simili mentre l’euro glielo chiedeva: le formiche sono rimaste formiche e le cicale sono rimaste tali. Che fare? Tre sono le opzioni. Ma poche sono realisticamente percorribili.
 
Opzione 1: due euri
C’è un modo molto semplice affinché le aziende italiane possano riprendere a vendere lavatrici al mondo senza timore della competizione tedesca: uscendo dall’area dell’euro (magari assieme a Portogallo, Spagna, Grecia…) e deprezzandosi rispetto all’euro tedesco. Perdenti: il progetto euro. Le imprese tedesche (a breve finché non recuperano la competitività). Vincenti: le imprese italiane (per un po’). I contribuenti italiani che invece di essere tassati vedono, grazie alla maggiore crescita, un momento di sollievo. Efficacia: medio-alta. Il grande rischio è che il progetto europeo, compreso quello dell’Unione europea, si interrompa per le tensioni e l’acrimonia che si creerebbe tra separati in casa. Fattibilità: 25%. Tutto sta a capire se la Germania ha intenzione di correre questo rischio.
 
Opzione 2: il piano di austerità di Marsiglia
Questa è l’opzione proposta a Marsiglia e che sembra la più probabile, visto il forte momentum che essa ha sviluppato.
Richiede che la cicala adatti il suo tenore di vita alle sue (minori) disponibilità con forti contrazioni della domanda delle famiglie e dei governi. Alla deflazione che seguirà, i sindacati devono aderire a riduzione dei salari nominali per evitare l’aumento dei salari reali che creerebbero addizionale disoccupazione e gravissima recessione. La formica va avanti come se nulla fosse, certa delle sue virtù.
Perdenti: l’Italia e (forse) il progetto euro. Gli abbassamenti dei salari nominali sono difficilissimi da accettare, psicologicamente, in ogni parte del mondo (Keynes lo sapeva bene, ecco perché temeva così tanto la deflazione). Volete conoscere le conseguenze? Basta guardare quello che sta avvenendo oggi in Grecia. -5% oggi, -3% nel 2012 e con conti pubblici che non raggiungono mai la parità a causa della crisi. È probabile che rapidamente il progetto 3 divenga il progetto 2 e si sfasci l’euro. O no? Vincenti: Nessuno. Efficacia: Nulla. Il grande rischio è che il progetto europeo, compreso quello dell’Unione europea, si interrompa. Le riforme non partiranno mai in un clima recessivo e se partissero, sarebbe la fine anticipata. Fattibilità: 50%. Tutti paiono credere nel miracolo del Patto di austerità. Sarà la nostra nemesi.
 
Opzione 3: il nuovo piano Marshall
Questa è l’opzione che non è stata proposta a Marsiglia e che sembra la meno probabile. Richiede che la formica tedesca adatti il suo tenore di vita alle sue (maggiori) disponibilità con forti espansioni della domanda delle famiglie e dei governi: diminuzioni di imposizione fiscali e spesa pubblica in Germania implicano espansione nell’area dell’euro senza grandi rischi di inflazione, espansione basata su export non tedesco (compreso il turismo!). Di fatto qui si chiede alla Germania di fare quello che fece negli anni ‘90 per i suoi fratelli tedeschi dell’est, loro con problemi di competitività mostruosamente più grandi di quelli della cicala italiana di oggi. È vero non siamo fratelli, né cugini di primo grado, né forse di secondo grado. Ma la bellezza del sogno europeo è questo: che al contrario di quello che avviene con le famiglie, con il passare delle generazioni i cugini di secondo grado diventano di primo e poi diventano fratelli. E dunque dobbiamo, come fanno spesso i tedeschi, meglio di noi, guardare più in là del giardino del contingente e sognare ad occhi aperti. Perdenti: Nessuno. Vincenti: Tutti. Efficacia: massima. Con questo piano Marshall la Germania darà vita ad una vera Unione fiscale. Perché si parla di Unione fiscale non solo quando comuni sono le regole dell’agire dei governi e degli Stati, ma quando questi ultimi danno vita ad un accordo di “risk-sharing”, che altro non è che un accordo di solidarietà e supporto in caso di bisogno. Fattibilità: 20%. Solo ad una condizione, l’unica che può smuovere le formiche tedesche. Che la cicala si impegni sin da subito a riforme per la crescita. Italiani, greci, spagnoli, portoghesi, grati alla formica per essere stati salvati, metteranno subito in atto queste riforme e, in un clima di crescita, sarà più semplice ancora approvarle. Avremo delle formiche più cicale e delle cicale più formiche, ovvero l’Europa che si conosce e si assomiglia. Da qui la via in discesa è segnata.
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