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Difesa, “nuovi tagli per una maggiore efficienza operativa”

Il ministro della difesa Giampaolo Di Paola rivolgendosi alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato ha dichiarato che per i generali delle forze armate italiane ci sarà “una riduzione del 30%” superiore alla media prevista per il resto del personale”.  
 
Il ministro ha sottolineato che la riduzione della componente umana delle forze armate “potrà realizzarsi in dieci anni o poco più” attraverso “la riduzione degli ingressi del 20-30%”.  
 
Poi Di Paola ha fatto riferimento ad alcuni strumenti per favorire l´esodo: “la mobilità verso altre amministrazioni centrali e locali, la possibilità di trasferimento alla parte civile del comparto difesa, i programmi di reinserimento nel mondo del lavoro esterno, l´uso più esteso dell´aspettativa per i quadri, ovvero una sorta di casa integrazione straordinaria, ma anche l´applicazione di forme di part time a certe categorie”.
 
Tornando poi sulla querelle sugli f-35, il ministro ha dichiarato che la componente aero-tattica è “irrinunciabile”.
“Attualmente è assicurata da Tornado, Amx e AV-8B, che nell´arco di 15 anni arriveranno alla fine della loro vita operativa. Saranno sostituiti dal Joint Strike Fighter”, ha insistito il ministro, ricordando che l´Italia ha già investito “2,5 miliardi di euro”.
 
“Ci eravamo impegnati per acquistarne 131. Ora il riesame ci porta a ritenere perseguibile, da un punto di vista operativo e di sostenibilità economica, l´obiettivo di 90 velivoli, con un taglio di un terzo”, ha sottolineato Di Paola


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